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POTENZA – «Che lavoro faccio? Fino a qualche settimana fa ero impiegata in un ente di formazione ma il contratto non mi è stato rinnovato. Diciamo che sono vittima di questa precarietà contrattuale che è una piaga per molti ragazzi della mia età. La prima cosa che cercherei di fare in Parlamento è proprio eliminare contratti atipici, stage e tirocini gratuiti». 

Ventisette anni, laurea triennale in Scienze della Comunicazione a Bari e specialistica in Scienze Politiche a Milano, Mirella Liuzzi sarà la capolista alla Camera dei deputati del Movimento 5 Stelle per la circoscrizione Basilicata. Vive a Matera ma è originaria di Grassano, dove ha vissuto fino a 8 anni, e alle Parlamentarie che si sono chiuse giovedì ha ottenuto più voti di tutti, 53, staccando di 6 preferenze Michele Labriola, libero professionista di Potenza. Lei fa parte del 55% di donne che guideranno le liste dei candidati grillini alle politiche. 

Se l’aspettava?
«Nessuno si aspetta di essere, da un momento all’altro, candidato al Parlamento. Certo sono soddisfatta ma è anche un ruolo di responsabilità. Dietro di me c’è un gruppo coeso di persone che mi sostengono. Noi candidati siamo solo dei portavoce, ci siamo impegnati a portare le istanze e le proposte della base in Parlamento firmando un regolamento che è disponibile on line». 

Ci sono state polemiche su queste votazioni on line, qualcuno ha avanzato dubbi sulla trasparenza
«Qualcuno non è riuscito a candidarsi, qualcuno altro a votare, giovedì il sito è stato sotto attacco degli hacker per un quarto d’ora. Ma non è successo niente di clamoroso, è normale che la prima volta che si sperimenta una modalità di voto del genere qualcosa può non andare per il verso giusto». 
Come nasce il suo impegno nel Movimento 5 Stelle?
 «Il meetup Qui Matera Libera esisteva già dal 2006, io sono entrata nel 2010. In quel periodo si tornava alle urne per le comunali dopo le dimissioni del sindaco Buccico e il meetup si è trasformato in lista civica. Rientravo in Italia dopo alcuni mesi all’estero, mi ha colpito il comizio di Grillo in piazza e soprattutto quella ventata di aria nuova che si respirava tra i ragazzi. Purtroppo quella lista non ha eletto nemmeno un consigliere e io ho deciso di impegnarmi in prima linea. Diciamo che sono salita sul carro dei perdenti».
 Da quel momento tante cose sono cambiate nel movimento a Matera, compresa una polemica interna abbastanza accesa. 
«Diciamo che ci sono stati dei fraintendimenti ma niente di insuperabile. Lo staff del M5S aveva contattato l’ex candidato a sindaco (Mimmo Savino ndr) per avere comunicazione sui delegati ma noi non ci riconoscevamo in lui, semplicemente perché lui si era tirato fuori dal movimento. Dopo questi contatti, è stato candidato e questo non ci è sembrato coerente. Tutto qui». 
Ma alla fine anche Savino è tra i candidati
«Questo non lo so». 
La settimana scorsa avete manifestato a Potenza contro il Congresso dei geologi. Perché? 
«Per me è stata una farsa: un convegno aperto solo ai geologi e chiuso a tutti gli altri su temi che riguardano l’intera regione. Per la verità, grazie alla collaborazione del sindaco di Potenza, Santarsiero, uno di noi, un medico, è potuto entrare e denunciare la presenza di bario nelle acque del Pertusillo. In realtà sono anni che facciamo battaglie contro il petrolio, le trivellazioni selvagge e le royalty: non portano vantaggi economici ma solo problemi per l’ambiente e la salute». 
Un’altra critica al M5S è di essere troppo sulla rete e poco tra la gente.
 «In realtà noi ci vediamo tutte le settimane, il venerdì. Da settembre, come gruppo di Matera, organizziamo un banchetto la domenica mattina e anche il gruppo di Potenza è molto attivo. Non è vero che non ci sono momenti d’incontro al di fuori di internet». 
Anche dall’interno del movimento c’è chi ha parlato di scarsa democrazia interna. Che ne pensa?
«Le critiche sono arrivate perché a livello nazionale finora non c’è stata una vera organizzazione: il movimento è strutturato per città, ha consiglieri comunali, regionali ma non ha ancora avuto una rappresentanza in Parlamento. In ogni caso, sulle scelte territoriali, Grillo e Casaleggio non hanno mai messo bocca». 
E da domani che farà? 
«Da domani bisogna iniziare a studiare, capire come funzionano le cose in Parlamento, ampliare le conoscenze nei vari settori. Voglio poter parlare con la gente a 360 gradi.
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