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LAVELLO – E’ terminata con le dimissioni del primo cittadino Antonio Annale la lenta agonia della giunta di centro destra all’indomani della fuoriuscita del PDL dalla compagine governativa.

“Un atto estremo a fronte dell’irresponsabilità politica del PDL”

Così Antonio Annale ha annunciato la formalizzazione, nella mattinata di oggi,  delle proprie dimissioni nell’auspicio di dare un segnale forte al mondo politico lavellese.

Alla vigilia di importanti decisioni da parte del governo locale, arrivano le dimissioni del primo cittadino per tentare di sollecitare una risposta responsabile delle forze politiche in campo.

In ballo la proroga della convenzione con la società Domus atto propedeutico alla erogazione di importanti sovvenzioni da parte delle regione Basilicata per la questione rione Casale, in gioco anche significative rimesse economiche da parte del governo centrale subordinate all’azzeramento di alcune posizioni debitorie dell’ente.

Arriverà così al prossimo consiglio comunale del 12 dicembre il sindaco Annale con dimissioni alla mano e la voglia di rilanciare un nuovo progetto con il centro sinistra locale.

All’esito si aprirà formalmente la crisi in attesa del prossimo election day.

Da tempo all’interno della giunta Annale vi era aria di crisi .

Importanti spaccature sulle questioni più disparate avevano portato , negli ultimi mesi , ad una situazione di stallo governativo.

Da ultimo l’azzeramento della giunta ed in conferimento di poche deleghe da parte del primo cittadino non faceva ben sperare mentre importanti scadenze ed adempimenti si approssimavano sempre di più.

“Una decisione sofferta , a pochi mesi dalla scadenza naturale del mandato governativo, – fa sapere Annale – ma necessaria, alla vigilia di importanti decisioni,  per tentare ancora una volta di salvare il comune di Lavello e far leva sul senso di responsabilità politica delle forze in gioco”.

Un fil già visto per i cittadini lavellesi ormai da tempo abituati prematuri scioglimenti delle compagini politiche governative.

“Preferisco rassegnare le dimissioni e non attendere , come sta avvenendo da tempo palesemente e subdolamente , che si tenti di raccogliere firme e consensi per aprire ufficialmente la crisi del comune di Lavello”.


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