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IL Québec è una delle dieci province dello stato federale del Canada che, oltre ad essere la più estesa e la seconda per numero di abitanti, è anche quella dove si usa soprattutto il francese. Montréal, sotto questo profilo, è la terza città francofona del mondo. Tale peculiarità è legata al colonialismo francese fatto, al punto che il suo vastissimo territorio veniva anche designato come “Nuova Francia”.

A partire dal 1646 alcuni Minimi francesi tentarono di aprirvi un convento, ma senza successo a causa della rigidità del clima. Altri sfortunati tentativi sono documentati durante gli anni della Rivoluzione, con la conseguenza che S. Francesco di Paola rimase quasi del tutto sconosciuto ai Canadesi. La situazione è nettamente cambiata in epoca recente grazie anche all’apporto degli emigrati calabresi e le vicende connesse all’istituzione della festa patronale a Montréal, che è la città più popolosa del Québec, sono, da questo punto di vista, emblematiche dell’intraprendenza dei nostri corregionali, ma evidenziano pure le difficoltà che hanno dovuto affrontare e superare dimorando all’estero.

Gli inizi della festa sono legati alla figura di don Walter Soave, un missionario del clero di Verona. Dopo un’esperienza vissuta negli anni Sessanta tra gli emigrati della Mosella, smise di fare il parroco in Italia e il 28 giugno 1981 si trasferì a Montréal dove non c’era neppure la chiesa. Coinvolgendo le varie comunità di emigrati italiani, non solo riuscì a realizzare (1985) la sospirata chiesa che fu dedicata alla Madonna del Carmine, ma la mise a disposizione dei vari gruppi regionali per celebrarvi la festa del proprio santo patrono.

Dal momento che i calabresi, pur essendo un gruppo molto cospicuo, non avevano ancora aderito all’iniziativa, nel 1989 Don Soave investì i fabbricieri (sono coloro che, dopo aver provveduto alla “fabbrica” della chiesa, sovrintendono alla sua manutenzione e al sostentamento del clero) calabresi del problema, in modo da portarlo all’attenzione dell’intera comunità. Nella riunione iniziale, svoltasi a casa di Franco Perri, presenti il prof. Vincenzo Galati e Franco Venneri, all’epoca Vice-Sindaco di Montréal, da subito apparve chiaro che, per superare l’eterogeneità delle presenze, bisognava puntare su S. Francesco di Paola che, essendo il patrono della Calabria, era l’unico che poteva coagulare tutti i calabresi presenti a Montréal.

L’anno successivo, il 2 aprile 1990, tutta la comunità si diede appuntamento in parrocchia e, dopo aver partecipato alla messa delle 19, celebrata da don Soave, si tenne una riunione durante la quale fu approvata la costituzione di un’associazione senza scopo di lucro (“Comité San Francesco da Paola Patron de la Calabria”), presieduta da Giuseppe Occhiuto, mentre Galati, Venneri e la signora Filomena Alati Sclapari facevano parte del consiglio direttivo. Primo obiettivo fu quello di dotarsi di una statua del Santo e per questo furono raccolti oltre 20.000 dollari canadesi. Fu necessario reperire una cifra così alta perché il presidente Occhiuto, anziché acquistare una statua in gesso o in legno, ne fece fondere una tutta nuova, in bronzo, dal professore Pietro Zegna della fonderia Battaglia di Milano.

Ad un anno esatto dalla costituzione del Comitato, il nuovo simulacro, a figura intera, era a Montréal e il 2 aprile 1991 si poté procedere alla sua benedizione. A motivo delle condizioni climatiche, i festeggiamenti esterni furono spostati all’8-9 giugno, durante i quali la nuova statua fu portata in processione, con una partecipazione di oltre 10.000 fedeli, molti dei quali non erano né Calabresi né Italiani.

Incoraggiati da quella massiccia presenza, i festeggiamenti in onore del patrono della Calabria crebbero al punto da eguagliare per popolarità la festa nazionale di S. Giovanni Battista (24 giugno) che è il patrono del Québec. In questa rapida affermazione, tanto che i Canadesi avevano significativamente mutato il nome chiamandola la festa di “San Jean de Calabrese”, un ruolo importante era ricoperto dai fuochi d’artificio che, con la loro spettacolarità, costituivano una grande attrazione.

Dal 1998, per esigenze di sicurezza, il comune non solo non ha più rilasciato l’autorizzazione per lo spettacolo pirotecnico, ma ha pure ridotto l’itinerario della processione, ridimensionando, così, le manifestazioni esterne. A ciò si aggiunga che nel 2005 la statua bronzea del Santo è stata collocata sul sagrato antistante la chiesa parrocchiale e, di conseguenza, si correva il rischio di non poter più fare la processione e, quindi, la festa.

Per nulla scoraggiato da quest’ultimo inconveniente, il Comitato, attualmente guidato da Joe Parise come Presidente e da Dina Fava come Vice, si è di nuovo allertato, dotandosi di una nuova statua, e, dopo aver commemorato lo scorso anno i primi venti anni della doppia festa – la prima si tiene ad aprile e l’altra la prima domenica di agosto -, prosegue nella sua opera per far conoscere in Canada il Patrono della Calabria. Ultimamente, il 24 novembre, alla presenza del Presidente della Giunta Regionale è stato inaugurato un mosaico che raffigura S. Francesco secondo l’immagine della famosa tela del Murillo.

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