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I numeri delle Parlamentarie 
 28mila i lucani che sono andati al voto “prima” del veglione 
Folino su tutti, poi Luongo Bubbico e Margiotta 
Non passa la linea del rinnovamento:  premiati  gli uscenti più il presidente del Consiglio. La Basilicata resta conservatrice, non basta l’entusiasmo femminile. Debacle renziana
di SALVATORE SANTORO 
POTENZA – Di certo non c’è stato il “terremoto” che qualcuno temeva e che altri auspicavano. In Basilicata non passa la linea del rinnovamento ma chi ha guidato la “”transizione” politica nel ‘94 farà lo stesso ora che siamo al 2013 (19 anni dopo). Vince il gruppo dirigente storico (ex Ds e Margherita) con l’eccezione di qualche nuovo dirigente che ha preso il posto di chi per raggiunti limiti di età si è “auto – pensionato”. 
Ma a guardare i risultati delle Parlamentarie emerge che le posizioni utili per ambire ad essere eletti alle prossime elezioni politiche del 24 febbraio sono state “prenotate” da tutti i parlamentari uscenti. L’eccezione è rappresentata solo da Folino che, in ogni caso, anche se non è ancora mai stato al Parlamento rappresenta a tutti gli effetti una delle punte indiscusse della classe dirigente degli ultimi lustri. 
La Basilicata quindi, si dimostra più refrattaria alle novità rispetto a quanto è avvenuto nelle stesse ore nel resto del Paese. Tanto è vero che la percentuale dei renziani lucani alla Parlamentarie si è praticamente sciolta. Basilicata che si dimostra “insensibile”” anche alla questione di genere. Basti contare che nelle le prime sei posizioni tra circoscrizione di Potenza e Matera insieme c’è una sola donna, Maria Antezza contro ben 5 uomini. Un caso che a livello nazionale non trova altri riscontri. 
Ma la “regola” nazionale parla almeno di una “una donna eletta” su tre: è stato fissato nel 33 per cento la “quota rosa” del Pd. E quindi il pallino, al netto dei risultati delle Parlamentarie, passa alla Direzione regionale del Pd che dovrà trovare la quadratura del cerchio. 
Ad ogni modo ci sono i numeri dai quali emerge che i lucani che si sono recati al voto per la scelta dei parlamentari sono stati circa 28 mila. Un numero minore a quelli del 25 novembre (e anche del ballottaggio tra Bersani e Renzi del 2 dicembre scorso) ma che fotografa un’eccellente partecipazione considerato il periodo natalizio che in termini percentuali premia la Basilicata come regione nella quale si è votato di più il penultimo giorno del 2012. 
Per quanto riguarda invece il risultato dei candidati c’è un Folino su tutti. Da previsione. Il presidente del consiglio regionale chiude il 2012 con il botto. Vincenzo Folino infatti, ha ottenuto alle Parlamentarie del Pd, 6.909 voti piazzandosi nettamente al primo posto tra tutti e 18 i candidati democratici. Eccellente alle sue spalle anche il risultato del deputato uscente, Antonio Luongo (trainato dal lavoro fatto a suo favore dal governatore lucano Vito De Filippo e dai fratelli Pittella) che pure ha superato le 6 mila preferenze (6.311). Insomma i primi due in termini di preferenze sono della Provincia di Potenza. Il terzo (ma primo nella propria circoscrizione) è della Provincia di Matera  ed è il senatore uscente, Filippo Bubbico che ha ottenuto  5.144 voti. 
Scendendo le posizioni, nella Provincia di Potenza, al terzo posto c’è l’altro deputato uscente, Salvatore Margiotta che ha ottenuto 4.119 preferenze che ha superato di circa 150 voti, la prima donna classificata nel Potentino che è l’ex sindaco di Moliterno, Angela Latorraca (3.972 voti). 
Dietro di lei altre quattro donne: Lucia Sileo con 2.614 voti, Caterina Policaro con 1.512 voti, Roberta De Salvo con 1.034 voti e Maria Latronico con 725 voti. Chiude al decimo posto tra gli aspiranti del Potentino al Parlamento, il candidato renziano ufficiale, Rocco Fiore con 665 voti dal quale era lecito attendersi un risultato migliore. Ma il dato che è emerso a livello generale da queste Primarie è che i renziani senza la candidatura diretta dello stesso Matteo Renzi hanno arretrato molto rispetto al voto del 25 novembre scorso. 
Per quanto riguarda Matera invece, si piazzano al secondo e terzo posto, dopo Bubbico, gli altri due senatori uscenti: Carlo Chiurazzi con 3.509 voti e Maria Antezza con 3.405 voti. I dati però non sono ufficiali perché la senatrice Antezza ha presentato ricorso e quindi il risultato è ancora sub iudice (i dettagli a pagina 10 ndr). 
Dietro di loro, per completare tutta la graduatoria, si sono piazzati Vittoria Purtusiello al quarto posto con 1.208 voti, Mirna Mastronardi al quinto con 1.073 e Maria Gallitelli al sesto con 899 preferenze. Chiudono Vito Auletta e Giuseppe Lacicerchia, rispettivamente con 354 e 207 voti rispettivamente. 
E ora cosa accade? Intanto il 4 gennaio si riunisce la Direzione regionale del partito in attesa della riunione dello stesso organismo ma di livello nazionale che è stato convocato per l’8 gennaio. Le due riunioni saranno decisive per la composizione delle liste ufficiali che verranno presentate poi per le elezioni “vere”. Quelle in cui si compete per un posto nel Parlamento. Perchè al netto dei voti e dei posizionamenti alle Parlamentarie c’è da verificare la candidabilità di ciascuno e da “aggiustare” le liste con i capolista e gli eventuali candidati romani. Non solo: le regole parlano chiare: un terzo dei candidati (in posizione utile) devono essere donne. E quindi c’è da lavorare ed eventualmente limare. Perchè al momento, al netto del ricorso, tra i primi 6 c’è solo Antezza a rappresentare le donne. Non basta: e quindi o l’altra donna arriva da Roma oppure deve slittare in avanti Latorraca ai danni presumibilmente del terzo materano (se Antezza vincesse il ricorso) che sarebbe Chiurazzi. Tutte questioni delicate che verranno discusse tra due giorni. 
Chiarezza sui risultati: secondo il metodo D’Hondt (un complesso modello matematico) il terzo della Provincia di Potenza va prima del secondo di Matera. In sintesi il quadro è questo dei candidabili lucani: primo Folino, secondo Bubbico, terzo Luongo, quarto Margiotta, quinto Chiurazzi e sesta Antezza con queste due posizioni al vaglio per il ricorso della senatrice. Va da sè che con l’aggiunta di un capolista alla Camera (presumibilmente Roberto Speranza) e un altra donna – e con il Pd che realisticamente punta a eleggere 6 o 7 deputati tra Camera e Senato – quelli “blindati” paiono solo i primi 4. Fino a Margiotta. Per tutti gli altri saranno ancora giorni di “passione”. 

 POTENZA – Di certo non c’è stato il “terremoto” che qualcuno temeva e che altri auspicavano. In Basilicata non passa la linea del rinnovamento ma chi ha guidato la “”transizione” politica nel ‘94 farà lo stesso ora che siamo al 2013 (19 anni dopo). Vince il gruppo dirigente storico (ex Ds e Margherita) con l’eccezione di qualche nuovo dirigente che ha preso il posto di chi per raggiunti limiti di età si è “auto – pensionato”. Ma a guardare i risultati delle Parlamentarie emerge che le posizioni utili per ambire ad essere eletti alle prossime elezioni politiche del 24 febbraio sono state “prenotate” da tutti i parlamentari uscenti. L’eccezione è rappresentata solo da Folino che, in ogni caso, anche se non è ancora mai stato al Parlamento rappresenta a tutti gli effetti una delle punte indiscusse della classe dirigente degli ultimi lustri. La Basilicata quindi, si dimostra più refrattaria alle novità rispetto a quanto è avvenuto nelle stesse ore nel resto del Paese. Tanto è vero che la percentuale dei renziani lucani alla Parlamentarie si è praticamente sciolta. Basilicata che si dimostra “insensibile”” anche alla questione di genere. Basti contare che nelle le prime sei posizioni tra circoscrizione di Potenza e Matera insieme c’è una sola donna, Maria Antezza contro ben 5 uomini. Un caso che a livello nazionale non trova altri riscontri. Ma la “regola” nazionale parla almeno di una “una donna eletta” su tre: è stato fissato nel 33 per cento la “quota rosa” del Pd. E quindi il pallino, al netto dei risultati delle Parlamentarie, passa alla Direzione regionale del Pd che dovrà trovare la quadratura del cerchio. Ad ogni modo ci sono i numeri dai quali emerge che i lucani che si sono recati al voto per la scelta dei parlamentari sono stati circa 28 mila. Un numero minore a quelli del 25 novembre (e anche del ballottaggio tra Bersani e Renzi del 2 dicembre scorso) ma che fotografa un’eccellente partecipazione considerato il periodo natalizio che in termini percentuali premia la Basilicata come regione nella quale si è votato di più il penultimo giorno del 2012. Per quanto riguarda invece il risultato dei candidati c’è un Folino su tutti. Da previsione. Il presidente del consiglio regionale chiude il 2012 con il botto. Vincenzo Folino infatti, ha ottenuto alle Parlamentarie del Pd, 6.909 voti piazzandosi nettamente al primo posto tra tutti e 18 i candidati democratici. Eccellente alle sue spalle anche il risultato del deputato uscente, Antonio Luongo (trainato dal lavoro fatto a suo favore dal governatore lucano Vito De Filippo e dai fratelli Pittella) che pure ha superato le 6 mila preferenze (6.311). Insomma i primi due in termini di preferenze sono della Provincia di Potenza. Il terzo (ma primo nella propria circoscrizione) è della Provincia di Matera  ed è il senatore uscente, Filippo Bubbico che ha ottenuto  5.144 voti. Scendendo le posizioni, nella Provincia di Potenza, al terzo posto c’è l’altro deputato uscente, Salvatore Margiotta che ha ottenuto 4.119 preferenze che ha superato di circa 150 voti, la prima donna classificata nel Potentino che è l’ex sindaco di Moliterno, Angela Latorraca (3.972 voti). Dietro di lei altre quattro donne: Lucia Sileo con 2.614 voti, Caterina Policaro con 1.512 voti, Roberta De Salvo con 1.034 voti e Maria Latronico con 725 voti. Chiude al decimo posto tra gli aspiranti del Potentino al Parlamento, il candidato renziano ufficiale, Rocco Fiore con 665 voti dal quale era lecito attendersi un risultato migliore. Ma il dato che è emerso a livello generale da queste Primarie è che i renziani senza la candidatura diretta dello stesso Matteo Renzi hanno arretrato molto rispetto al voto del 25 novembre scorso. Per quanto riguarda Matera invece, si piazzano al secondo e terzo posto, dopo Bubbico, gli altri due senatori uscenti: Carlo Chiurazzi con 3.509 voti e Maria Antezza con 3.405 voti. I dati però non sono ufficiali perché la senatrice Antezza ha presentato ricorso e quindi il risultato è ancora sub iudice (i dettagli a pagina 10 ndr). Dietro di loro, per completare tutta la graduatoria, si sono piazzati Vittoria Purtusiello al quarto posto con 1.208 voti, Mirna Mastronardi al quinto con 1.073 e Maria Gallitelli al sesto con 899 preferenze. Chiudono Vito Auletta e Giuseppe Lacicerchia, rispettivamente con 354 e 207 voti rispettivamente. E ora cosa accade? Intanto il 4 gennaio si riunisce la Direzione regionale del partito in attesa della riunione dello stesso organismo ma di livello nazionale che è stato convocato per l’8 gennaio. Le due riunioni saranno decisive per la composizione delle liste ufficiali che verranno presentate poi per le elezioni “vere”. Quelle in cui si compete per un posto nel Parlamento. Perchè al netto dei voti e dei posizionamenti alle Parlamentarie c’è da verificare la candidabilità di ciascuno e da “aggiustare” le liste con i capolista e gli eventuali candidati romani. Non solo: le regole parlano chiare: un terzo dei candidati (in posizione utile) devono essere donne. E quindi c’è da lavorare ed eventualmente limare. Perchè al momento, al netto del ricorso, tra i primi 6 c’è solo Antezza a rappresentare le donne. Non basta: e quindi o l’altra donna arriva da Roma oppure deve slittare in avanti Latorraca ai danni presumibilmente del terzo materano (se Antezza vincesse il ricorso) che sarebbe Chiurazzi. Tutte questioni delicate che verranno discusse tra due giorni. Chiarezza sui risultati: secondo il metodo D’Hondt (un complesso modello matematico) il terzo della Provincia di Potenza va prima del secondo di Matera. In sintesi il quadro è questo dei candidabili lucani: primo Folino, secondo Bubbico, terzo Luongo, quarto Margiotta, quinto Chiurazzi e sesta Antezza con queste due posizioni al vaglio per il ricorso della senatrice. Va da sè che con l’aggiunta di un capolista alla Camera (presumibilmente Roberto Speranza) e un altra donna – e con il Pd che realisticamente punta a eleggere 6 o 7 deputati tra Camera e Senato – quelli “blindati” paiono solo i primi 4. Fino a Margiotta. Per tutti gli altri saranno ancora giorni di “passione”. 

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