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Verso le elezioni 
Il governatore risponde alla chiamata del segretario, D’Alema e Letta 
De Filippo dice sì a Bersani
 Socialisti “inchiodati” al quarto posto da una lettera di Nencini a Speranza. Ma preparano la lista  
di SALVATORE SANTORO
POTENZA – Una storia quella delle liste del Partito democratico di Basilicata che per essere scritta nella maniera migliore avrebbe bisogno della penna di uno scrittore di “gialli” o di thriller. 
Perchè di giorno in giorno i colpi di scena si sommano, le incertezze si fugano per essere immediatamente riproposte alla “pagina seguente”. Manca solo il “maggiordomo” e poi la storia sarebbe perfetta. 
Ovviamente questa e politica e non un romanzo. E quindi non c’è fantasia ma solo cronaca. Sterile. E i fatti ieri riprongono il dietrofront di Vito De Filippo. Si candida di nuovo al quinto posto nella lista per la Camera dei deputati. Una posizione è bene dirlo che non consente nessuna staffetta in corsa. O come è oramai entrato nel lessico politico locale non rappresenta il “trenino”. Perchè con il quadro elettorale attuale il quinto posto alla Camera non consente margini di “manovra”. Il Pd ragionevolmente può aspirare a eleggere tre deputati. Non quattro. E quindi con il quinto posto, anche se uno dei primi tre si dimettesse nel 2015 (Luongo) non ci sarebbe lo slittamento. E’ il quarto posto di Antezza che potrebbe beneficiare di questo meccanismo. 
Detto questo, c’è da registrare che De Filippo in 24 ore ha cambiato idea. Mercoledì aveva sbattuto i pugni. Ieri è tornato a più miti pensieri. Ma c’è voluto l’intervento di tre leader del calibro di Letta, D’Alema e Bersani per fargli cambiare idea. In pratica la prima mossa è stata fatta da Enrico Letta (referente nazionale del governatore) che ha insistito con De Filippo. Poi c’è stata la telefonata di Massimo D’Alema. A quel punto, secondo le ricostruzioni, De Filippo ha iniziato a tentennare. Alla fine è arrivata anche la telefonata del segretario nazionale Pierluigi Bersani. Quello che si son detti ovviamente è riservato. Di Ufficiale stamattina ci dovrebbe essere la nota pubblica di Bersani che chiederà a De Filippo di candidarsi solo per il bene del Pd. Il ragionamento politico è chiaro: il candidato premier ha lusingato il presidente della Regione mettendo in chiaro che si tratta di una candidatura di servizio di uno degli esponenti di spicco del Pd del Sud. De Filippo avrebbe chiesto garanzie sull’impegno del prossimo governo proprio a favore del Mezzogiorno. Ovviamente non si può pensare che non si sia parlato anche del futuro. Dopo il 2015 quando De Filippo finirà l’esperienza di governatore. In tal  senso sarebbero arrivate garanzie extra “trenino”.
Chiusa questa vicenda non tutto però per il Pd lucano è ancora concluso. C’è sempre in ballo questione del quarto posto nella lista al Senato con il “braccio di ferro” con i socialisti. Al momento si è fermi all’ennesima dichiarazione di Nencini da Roma che ha assicurato il nome di Rocco Vita nella lista del Pd. Ma dalla Basilicata insistono per la lista autonoma. Il segretario lucano, Roberto Speranza, ieri mattina, forte delle parole di Nencini avrebbe chiesto a Vita la “firma” dal notaio. Ma Vita ha preso tempo “schermandosi” dietro le decisioni del partito regionale. Insomma la partita è ancora aperta. Con Chiurazzi e Latorraca che restano alla finestra. Ieri sera, in realtà, il socialista Vita è stato visto dalle parti di un notaio potentino. Ma se per firmare con il Pd o con i socialisti rimane ancora un mistero. 
Il  presidente  torna al quinto posto

POTENZA – Una storia quella delle liste del Partito democratico di Basilicata che per essere scritta nella maniera migliore avrebbe bisogno della penna di uno scrittore di “gialli” o di thriller. Perchè di giorno in giorno i colpi di scena si sommano, le incertezze si fugano per essere immediatamente riproposte alla “pagina seguente”. Manca solo il “maggiordomo” e poi la storia sarebbe perfetta. Ovviamente questa e politica e non un romanzo. E quindi non c’è fantasia ma solo cronaca. Sterile. E i fatti ieri riprongono il dietrofront di Vito De Filippo. Si candida di nuovo al quinto posto nella lista per la Camera dei deputati. Una posizione è bene dirlo che non consente nessuna staffetta in corsa. O come è oramai entrato nel lessico politico locale non rappresenta il “trenino”. Perchè con il quadro elettorale attuale il quinto posto alla Camera non consente margini di “manovra”. Il Pd ragionevolmente può aspirare a eleggere tre deputati. Non quattro. E quindi con il quinto posto, anche se uno dei primi tre si dimettesse nel 2015 (Luongo) non ci sarebbe lo slittamento. E’ il quarto posto di Antezza che potrebbe beneficiare di questo meccanismo. Detto questo, c’è da registrare che De Filippo in 24 ore ha cambiato idea. Mercoledì aveva sbattuto i pugni. Ieri è tornato a più miti pensieri. Ma c’è voluto l’intervento di tre leader del calibro di Letta, D’Alema e Bersani per fargli cambiare idea. In pratica la prima mossa è stata fatta da Enrico Letta (referente nazionale del governatore) che ha insistito con De Filippo. Poi c’è stata la telefonata di Massimo D’Alema. A quel punto, secondo le ricostruzioni, De Filippo ha iniziato a tentennare. Alla fine è arrivata anche la telefonata del segretario nazionale Pierluigi Bersani. Quello che si son detti ovviamente è riservato. Di Ufficiale stamattina ci dovrebbe essere la nota pubblica di Bersani che chiederà a De Filippo di candidarsi solo per il bene del Pd. Il ragionamento politico è chiaro: il candidato premier ha lusingato il presidente della Regione mettendo in chiaro che si tratta di una candidatura di servizio di uno degli esponenti di spicco del Pd del Sud. De Filippo avrebbe chiesto garanzie sull’impegno del prossimo governo proprio a favore del Mezzogiorno. Ovviamente non si può pensare che non si sia parlato anche del futuro. Dopo il 2015 quando De Filippo finirà l’esperienza di governatore. In tal  senso sarebbero arrivate garanzie extra “trenino”.Chiusa questa vicenda non tutto però per il Pd lucano è ancora concluso. C’è sempre in ballo questione del quarto posto nella lista al Senato con il “braccio di ferro” con i socialisti. Al momento si è fermi all’ennesima dichiarazione di Nencini da Roma che ha assicurato il nome di Rocco Vita nella lista del Pd. Ma dalla Basilicata insistono per la lista autonoma. Il segretario lucano, Roberto Speranza, ieri mattina, forte delle parole di Nencini avrebbe chiesto a Vita la “firma” dal notaio. Ma Vita ha preso tempo “schermandosi” dietro le decisioni del partito regionale. Insomma la partita è ancora aperta. Con Chiurazzi e Latorraca che restano alla finestra. Ieri sera, in realtà, il socialista Vita è stato visto dalle parti di un notaio potentino. Ma se per firmare con il Pd o con i socialisti rimane ancora un mistero. 

Il  presidente  torna al quinto posto

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