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Verso le elezioni 
Di Lorenzo (Fli) spiazza i montiani e ritira il proprio nome dall’elenco
 Dubbi socialisti fino alla fine
Nella lista del Pd al Senato la spunta Labellarte In molti speravano nel ripensamento last-minute su Vita
di SALVATORE SANTORO
POTENZA – Ultima puntata dello “Psi-codramma” socialista e “no” last minute di un finiano a Monti. Le ultime ore per la presentazione delle liste sono sempre frenetiche. Chi ha già tutto pronto deve comunque fare la trafila per la vidimazione dei documenti e delle firme, chi invece non è pronto deve fare tutto al fotofinish. E come al solito non mancano i colpi di scena e gli imprevisti. 
Innanzitutto è proseguito il “balletto” sul nome socialista nella lista per il Senato del Partito democratico. Fino all’ultimo istante prima della presentazione delle liste in tribunale venivano accreditate varie ipotesi. Alla fine passa la linea nazionale con Labellarte che nella giornata di ieri era stato più volte messo in discussione. Ora che tutto è vidimato non c’è più spazio per i ripensamenti. 
Oltre a questo c’è stato anche il “no” di Di Lorenzo. La  lista Monti per il Senato in pratica era già pronta per essere protocollata dai cancellieri ma all’improvviso c’è stato il ritiro dell’ex consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo.
 I motivi l’ex politico di Alleanza nazionale li spiegherà in una conferenza oggi pomeriggio. 
Ma da quanto si è appreso il motivo è tutto politico: a Di Lorenzo non piace la lista che sostiene Mario Monti al Senato (l’elenco unico che nelle intenzioni doveva essere formato da esponenti dell’Udc, di Fli e di Montezemolo) e quindi dopo aver sollevato perplessità già nei giorni scorsi ieri all’ultimo istante ha comunicato di non essere più disponibile. Pare che ci sia stato anche una “trattativa” per spostare Di Lorenzo al terzo posto ma alla fine non se ne è fatto nulla.
Tra le motivazioni che circolano c’èè anche quella secondo cui la lista per Di Lorenzo era troppo sbilanciata su Matera. Ad ogni modo oggi pomeriggio a Matera, il coordinatore provinciale materano di Fli spiegare nei dettagli il proprio no a Monti. 
Non è l’unica “chicca” di giornata. In realtà anche ieri è proseguito lo “Psi-codramma” che tiene banco da una settimana ormai. Quello che coinvolge direttamente i socialisti lucani del Psi e le decisioni assunte da Roma e in particolare dal segretario Riccardo Nencini. 
Ieri pare ci sia stato l’ultimo “attacco” dei socialisti lucani. Tentativo che è andato a vuoto. Gerardo Bellarte  rimane al quarto posto della lista del Pd per il Senato nonostante l’estremo tentativo di rimettere le cose a posto con il capogruppo del Psi alla Regione, Rocco Vita che fino a pochi minuti prima della presentazione delle liste al tribunale era dato in “risalita”. 
Ma non c’è stato nulla da fare. Evidentemente dopo un’estenuante tira e molla la corda si è spezzata. Dopo che il segretario regionale del Partito democratico, Roberto Speranza, venerdì sera aveva annunciato le liste ufficiali con al quarto posto dell’elenco dei candidati per Palazzo Madama, il socialista nazionale di origini lucane (è nato a Melfi) Bellarte l’estremo tentativo lucano non è stato preso in considerazione. 
Eppure erano proprio gli  ambienti socialisti che prospettavano l’ennesimo cambio di idea. Intorno alle 17 molti dei dirigenti (o ex dirigenti) socialisti lucani prospettavano l’ultimo colpo di scena con Rocco Vita che si riprendeva il quarto posto al Senato che fino a qualche giorno fa era a sua disposizione dopo che da Roma, Nencini lo aveva assicurato a tutte le agenzie di stampa. 
C’erano anche voci secondo cui il socialista in quota Pd poteva essere anche il segretario regionale Livio Valvano. Le voci sono proseguite fino all’ultimo istante. Ma alla fine il nome presentato dai dirigenti del Pd ieri sera èè stato quello di Bellarte. 
Ovvio che la vicenda è tutta ancora da approfondire. Perchè le riunioni straordinarie della Direzione lucana del Psi che si sono susseguite a oltranza fino all’altro ieri evidentemente invece di fare chiarezza hanno completamente ingarbugliato ancora di più la vicenda. 
A questo punto, anche se il termine ultimo per la presentazione delle liste è fissato alle 20 di oggi, pare altamente improbabile che il Psi di Basilicata possa presentare una propria lista autonoma per il Senato come invece avevano deciso a votazione i dirigenti socialisti lucani. La questione probabilmente lascerà strascichi. 
Ad ogni modo fino a ieri sera sono state presentate quasi una ventina di lista complessivamente tra Senato e Camera. Tanti i partiti “minori” che si sono iscritti alla gara per le elezioni del Parlamento italiani. Tra i maggiori invece, mancano ancora le liste del Popolo della libertà (anche se i nomi sono stati già ufficializzati dalla Direzione nazionale) e quella alla Camera dell’Udc oltre a quella del Senato di Monti. Non sono ancora state presentate nemmeno le liste di “Fratelli d’Italia” nelle quali non si esclude la sorpresa Gianni Rosa o Mario Venezia. 
s.santoro@luedi.it

POTENZA – Ultima puntata dello “Psi-codramma” socialista e “no” last minute di un finiano a Monti. Le ultime ore per la presentazione delle liste sono sempre frenetiche. Chi ha già tutto pronto deve comunque fare la trafila per la vidimazione dei documenti e delle firme, chi invece non è pronto deve fare tutto al fotofinish. E come al solito non mancano i colpi di scena e gli imprevisti. Innanzitutto è proseguito il “balletto” sul nome socialista nella lista per il Senato del Partito democratico. Fino all’ultimo istante prima della presentazione delle liste in tribunale venivano accreditate varie ipotesi. Alla fine passa la linea nazionale con Labellarte che nella giornata di ieri era stato più volte messo in discussione. Ora che tutto è vidimato non c’è più spazio per i ripensamenti. Oltre a questo c’è stato anche il “no” di Di Lorenzo. La  lista Monti per il Senato in pratica era già pronta per essere protocollata dai cancellieri ma all’improvviso c’è stato il ritiro dell’ex consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo. I motivi l’ex politico di Alleanza nazionale li spiegherà in una conferenza oggi pomeriggio. Ma da quanto si è appreso il motivo è tutto politico: a Di Lorenzo non piace la lista che sostiene Mario Monti al Senato (l’elenco unico che nelle intenzioni doveva essere formato da esponenti dell’Udc, di Fli e di Montezemolo) e quindi dopo aver sollevato perplessità già nei giorni scorsi ieri all’ultimo istante ha comunicato di non essere più disponibile. Pare che ci sia stato anche una “trattativa” per spostare Di Lorenzo al terzo posto ma alla fine non se ne è fatto nulla.Tra le motivazioni che circolano c’èè anche quella secondo cui la lista per Di Lorenzo era troppo sbilanciata su Matera. Ad ogni modo oggi pomeriggio a Matera, il coordinatore provinciale materano di Fli spiegare nei dettagli il proprio no a Monti. Non è l’unica “chicca” di giornata. In realtà anche ieri è proseguito lo “Psi-codramma” che tiene banco da una settimana ormai. Quello che coinvolge direttamente i socialisti lucani del Psi e le decisioni assunte da Roma e in particolare dal segretario Riccardo Nencini. Ieri pare ci sia stato l’ultimo “attacco” dei socialisti lucani. Tentativo che è andato a vuoto. Gerardo Labellarte  rimane al quarto posto della lista del Pd per il Senato nonostante l’estremo tentativo di rimettere le cose a posto con il capogruppo del Psi alla Regione, Rocco Vita che fino a pochi minuti prima della presentazione delle liste al tribunale era dato in “risalita”. Ma non c’è stato nulla da fare. Evidentemente dopo un’estenuante tira e molla la corda si è spezzata. Dopo che il segretario regionale del Partito democratico, Roberto Speranza, venerdì sera aveva annunciato le liste ufficiali con al quarto posto dell’elenco dei candidati per Palazzo Madama, il socialista nazionale di origini lucane (è nato a Melfi) Labellarte l’estremo tentativo lucano non è stato preso in considerazione. Eppure erano proprio gli  ambienti socialisti che prospettavano l’ennesimo cambio di idea. Intorno alle 17 molti dei dirigenti (o ex dirigenti) socialisti lucani prospettavano l’ultimo colpo di scena con Rocco Vita che si riprendeva il quarto posto al Senato che fino a qualche giorno fa era a sua disposizione dopo che da Roma, Nencini lo aveva assicurato a tutte le agenzie di stampa. C’erano anche voci secondo cui il socialista in quota Pd poteva essere anche il segretario regionale Livio Valvano. Le voci sono proseguite fino all’ultimo istante. Ma alla fine il nome presentato dai dirigenti del Pd ieri sera èè stato quello di Labellarte. Ovvio che la vicenda è tutta ancora da approfondire. Perchè le riunioni straordinarie della Direzione lucana del Psi che si sono susseguite a oltranza fino all’altro ieri evidentemente invece di fare chiarezza hanno completamente ingarbugliato ancora di più la vicenda. A questo punto, anche se il termine ultimo per la presentazione delle liste è fissato alle 20 di oggi, pare altamente improbabile che il Psi di Basilicata possa presentare una propria lista autonoma per il Senato come invece avevano deciso a votazione i dirigenti socialisti lucani. La questione probabilmente lascerà strascichi. Ad ogni modo fino a ieri sera sono state presentate quasi una ventina di lista complessivamente tra Senato e Camera. Tanti i partiti “minori” che si sono iscritti alla gara per le elezioni del Parlamento italiani. Tra i maggiori invece, mancano ancora le liste del Popolo della libertà (anche se i nomi sono stati già ufficializzati dalla Direzione nazionale) e quella alla Camera dell’Udc oltre a quella del Senato di Monti. Non sono ancora state presentate nemmeno le liste di “Fratelli d’Italia” nelle quali non si esclude la sorpresa Gianni Rosa o Mario Venezia. 

 

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