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DALLA PAROLA “MORALE” 
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Barozzino critica Speranza 
Il capolista di Sel contro il capolista del Pd sulle  strategie politiche sulla Fiat e la cassa integrazione
di SALVATORE SANTORO
POTENZA – La Sel reagisce. Lo fa il capolista per il Senato, Giovanni Barozzino  a cui evidentemente non sono piaciute le parole del capolista per la Camera dei deputati, Roberto Speranza del Pd. 
Il tema è la Fiat di San Nicola di Melfi, le posizione di Marchionne, le strategie della casa automobilistica e il regime di cassa integrazione degli operai. 
Un ventaglio di questioni su cui Pd e Sel non si trovano sulla stessa linea almeno dalle dichiarazioni dei due capilista lucani. E non è certo una sorpresa la linea dura di Barozzino che è stato progatonista, come operaio Sata, di una delle pagine più importanti della lotta sindacale in Basilicata degli ultimi anni. 
Ad ogni modo la posizione critica di Giovanni Barozzino non è direttamente contro la Fiat ma contro Speranza. Queste le dichiarazioni: «Non sono condivisibili, quindi, le affermazioni di Roberto Speranza con riferimento alla Fiat di Melfi, perché corrono il rischio di rivelarsi superficiali e lontane dal merito».
E quindi Barozzino per rafforzare il proprio punto di vista cita il segretario nazionale del Partito democratico, Pierluigi Bersani che nei giorni sorsi sulla Fiat aveva detto: “Si può capire che chi mette nuove linee possa proporre della cassa integrazione ma se fossi al governo, davanti a una richiesta così impegnativa, chiamerei Marchionne per capire precisamente che succede in termini di investimenti in quello stabilimento e negli altri. Cerchiamo di rispettarci e non lanciare parole a vuoto perchèè quando parliamo di industria automobilistica in Italia non stiamo parlando di noccioline”. 
E quindi l’esponente della Sel, candidato direttamente da Nichi Vendola prosegue: «Basterebbe rifarsi a queste parole per comprendere il rischio contenuto nelle affermazioni di Speranza. Non è possibile pensare che dagli equilibri, tutti peculiari e specifici, del centrosinistra regionale possano farsi discendere conclusioni avventate e assai rischiose per il futuro del Paese e di migliaia di lavoratori».
Ma cosa aveva detto Speranza di così grave per Barozzino. In buona sostanza il segretario regionale del Pd di Basilicata  nell’apertura della campagna elettorale prima a matera e poi a Potenza aveva detto di apprezzare il piano di rilancio proposto dalla Fiat ma si era detto preoccupato per i due anni di cassa integrazione anche se poi ha ulteriormente aggiunto che si tratterebbe di un prezzo salato da pagare per gli operai e l’indotto ma che potrebbe essere digerito per un futuro migliore. Parola più parola meno. 
Da qui la reazione di Barozzino che anche sulle questioni politiche evidenzia: «La coalizione che si presenta alle prossime elezioni per accettare la difficile sfida del governo in una fase molto delicata qual è quella che vive il nostro Paese in questo difficile momento di crisi dell’economia reale è una coalizione di centrosinistra. Ci sono degli obblighi di lealtà e degli impegni reciproci che i partiti si sono presi dinanzi agli elettori al momento delle primarie e nella campagna elettorale. Proprio per questo, si dovrebbe essere più attenti e rispettosi delle sensibilità dei diversi partiti che compongono la coalizione». 

POTENZA – La Sel reagisce. Lo fa il capolista per il Senato, Giovanni Barozzino  a cui evidentemente non sono piaciute le parole del capolista per la Camera dei deputati, Roberto Speranza del Pd. Il tema è la Fiat di San Nicola di Melfi, le posizione di Marchionne, le strategie della casa automobilistica e il regime di cassa integrazione degli operai. Un ventaglio di questioni su cui Pd e Sel non si trovano sulla stessa linea almeno dalle dichiarazioni dei due capilista lucani. E non è certo una sorpresa la linea dura di Barozzino che è stato progatonista, come operaio Sata, di una delle pagine più importanti della lotta sindacale in Basilicata degli ultimi anni. Ad ogni modo la posizione critica di Giovanni Barozzino non è direttamente contro la Fiat ma contro Speranza. Queste le dichiarazioni: «Non sono condivisibili, quindi, le affermazioni di Roberto Speranza con riferimento alla Fiat di Melfi, perché corrono il rischio di rivelarsi superficiali e lontane dal merito».E quindi Barozzino per rafforzare il proprio punto di vista cita il segretario nazionale del Partito democratico, Pierluigi Bersani che nei giorni sorsi sulla Fiat aveva detto: “Si può capire che chi mette nuove linee possa proporre della cassa integrazione ma se fossi al governo, davanti a una richiesta così impegnativa, chiamerei Marchionne per capire precisamente che succede in termini di investimenti in quello stabilimento e negli altri. Cerchiamo di rispettarci e non lanciare parole a vuoto perchèè quando parliamo di industria automobilistica in Italia non stiamo parlando di noccioline”. E quindi l’esponente della Sel, candidato direttamente da Nichi Vendola prosegue: «Basterebbe rifarsi a queste parole per comprendere il rischio contenuto nelle affermazioni di Speranza. Non è possibile pensare che dagli equilibri, tutti peculiari e specifici, del centrosinistra regionale possano farsi discendere conclusioni avventate e assai rischiose per il futuro del Paese e di migliaia di lavoratori».Ma cosa aveva detto Speranza di così grave per Barozzino. In buona sostanza il segretario regionale del Pd di Basilicata  nell’apertura della campagna elettorale prima a matera e poi a Potenza aveva detto di apprezzare il piano di rilancio proposto dalla Fiat ma si era detto preoccupato per i due anni di cassa integrazione anche se poi ha ulteriormente aggiunto che si tratterebbe di un prezzo salato da pagare per gli operai e l’indotto ma che potrebbe essere digerito per un futuro migliore. Parola più parola meno. Da qui la reazione di Barozzino che anche sulle questioni politiche evidenzia: «La coalizione che si presenta alle prossime elezioni per accettare la difficile sfida del governo in una fase molto delicata qual è quella che vive il nostro Paese in questo difficile momento di crisi dell’economia reale è una coalizione di centrosinistra. Ci sono degli obblighi di lealtà e degli impegni reciproci che i partiti si sono presi dinanzi agli elettori al momento delle primarie e nella campagna elettorale. Proprio per questo, si dovrebbe essere più attenti e rispettosi delle sensibilità dei diversi partiti che compongono la coalizione». 

 

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