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Catenaccio light per primo piano da non modificare – CATEGORICO
LE prime parole sono dedicate a Romeo Sarra, il consigliere regionale scomparso ieri. «Era un punto di riferimento come presidente del consiglio regionale, e per questo è giusto che ci si unisca, in ciò che ci rende umani, nella solidarietà e nel sostegno a quest’uomo. Siamo vicini a coloro per i quali questa è una giornata di sofferenza».
Oscar Giannino affronta la piazza domenicale materana in un’atmosfera quasi irreale ma non si sottrae alle fasi di una campagna elettorale che è alle ultime battute. 
Parla di sud, di rilancio concreto, di una rivoluzione  affidata al buon senso,   di temi di cui  Giannino, come giornalista economico si è ampiamente occupato. Nel sud è più ragionevole, comprensibile, dice, essere diffidenti verso la politica e chi come lui fino a ieri  l’ha raccontata descrivendone  sprechi e difetti, lo sa bene. 
Il richiamo ai diritti di una terra cui non può bastare il contentino della card benzina, arriva subito. 
«La politica deve trovare il modo di ricontrattare le royalties; è incomprensibile la ragione per cui si sia rimasti fermi finora – spiega   – evidentemente i politici  sono troppo dipendenti da interessi del grande gruppo pubblico italiano. Qui, però, ci sono anche compagnie straniere – ricorda – si tratta di allinearsi alle prassi internazionali». 
Alla svolta economica della regione in cui è nata anche sua  moglie, Giannino dedica una delle idee illustrate tra i 10 punti del programma (da consultare su: www.fare2013.it). 
«Prima della riforma del titolo V, della giustizia civile, la Basilicata potrebbe tentare di attirare subito capitali stranieri proponendo loro di venirsi a insediare in questo territorio seguendo le norme del diritto civile britannico o di un altro Paese europeo. I privati già lo fanno – chiarisce – basta mettersi d’accordo. Questa è la modalità adatta». 
Prima di parlare ancora di sud, spiega ancora: «Perchè questa regione deve essere  recessione del mondo mentre tutti quelli che hanno riserve energetiche ci fanno un fondo che  ogni anno, viene investito e produce welfare aggiuntivo regionale? Cosa vi ha dato la politica finora? La card carburante, un’elemosina di 100 euro». 
E’   consapevole del luogo in cui trova: «So bene – dice –  a chi sto parlando. So quanto siate coerenti a votare Pd, ma la responsabilità di averci regalato anche questa campagna elettorale con Berlusconi che dice le sue bubbole, ce l’ha Bersani. Tre mesi fa hanno avuto  una grande occasione, raccogliendo il guanto di sfida di Matteo Renzi. Avrebbero  dovuto consentirgli le primarie aperte, come a Prodi, e invece no.  Hanno fottuto Matteo Renzi e rinunciato al fatto che grossi pezzi del mondo cattolico avrebbe aderito alla svolta vera. Berlusconi non sarebbe sceso in campo, e Monti non sarebbe diventato un mutante, una caricatura del vecchio politico. Oggi è costretto a dire che l’Imu e il redditometro non li ha fatti lui, abbraccia cani, bacia i bambini».  
Il risultato che il movimento “Fare per fermare il declino” ha ottenuto in 60 giorni, dall’8 dicembre ad oggi, spiega il suo leader, meraviglia anche lui ma è il segno che c’è un Paese che vuole cambiare e che produrrà le due  novità più importanti nel prossimo Parlamento: la presenza di onorevoli che non voteranno mai aumenti della pressione fiscale  e la voglia di restare per cambiare il sistema. 
Con il Movimento Cinque Stelle, Giannino non fa mistero di avere alcuni punti in comune. 
«C’è la  stessa irriducibilità a dare voti a Berlusconi, Bersani e Monti. Le cose cambieranno per forza». 
Le firme raccolte sono state tre volte più di quelle necessarie e hanno garantito la motivazione necessaria.  Nel frattempo qualcuno tentava di dissuaderlo. «I vecchi politici mi chiamavano e mi dicevano che se avessi voluto essere eletto, un posto me lo avrebbero trovato. Un’offerta così mi è arrivata dalla destra, Bersani mi ha inviato un emissario e anche Monti mi ha contattato. Ma noi vogliamo andare alle elezioni da soli, fuori dalla vecchia politica per radicare un’idea nuova, diversa». L’economia non può mancare dalla sua analisi impietosa di un Paese in declino, appunto.
«Nel 2012 abbiamo totalizzato perdite record, con un reddito negativo disponibile delle famiglie pari al  3,2%, una riduzione del 4,4% della domanda interna. Negli investimenti abbiamo perso l’8%. ». Oggi, inoltre, è venuta a mancare la fiducia. «La sinistra e la destra hanno alzato la spesa pubblica, le tasse e il debito e l’Italia ha registrato una perdita di credibilità nel mondo per colpa di un uomo fuori di testa – ha aggiunto riferendosi a Berlusconi – e a me, da italiano, girano le scatole». 
Antonella Ciervo
a.ciervo@luedi.it

LE prime parole sono dedicate a Romeo Sarra, il consigliere regionale scomparso ieri. «Era un punto di riferimento come presidente del consiglio regionale, e per questo è giusto che ci si unisca, in ciò che ci rende umani, nella solidarietà e nel sostegno a quest’uomo. Siamo vicini a coloro per i quali questa è una giornata di sofferenza».Oscar Giannino affronta la piazza domenicale materana in un’atmosfera quasi irreale ma non si sottrae alle fasi di una campagna elettorale che è alle ultime battute. Parla di sud, di rilancio concreto, di una rivoluzione  affidata al buon senso,   di temi di cui  Giannino, come giornalista economico si è ampiamente occupato. Nel sud è più ragionevole, comprensibile, dice, essere diffidenti verso la politica e chi come lui fino a ieri  l’ha raccontata descrivendone  sprechi e difetti, lo sa bene. Il richiamo ai diritti di una terra cui non può bastare il contentino della card benzina, arriva subito. «La politica deve trovare il modo di ricontrattare le royalties; è incomprensibile la ragione per cui si sia rimasti fermi finora – spiega   – evidentemente i politici  sono troppo dipendenti da interessi del grande gruppo pubblico italiano. Qui, però, ci sono anche compagnie straniere – ricorda – si tratta di allinearsi alle prassi internazionali». Alla svolta economica della regione in cui è nata anche sua  moglie, Giannino dedica una delle idee illustrate tra i 10 punti del programma (da consultare su: www.fare2013.it). «Prima della riforma del titolo V, della giustizia civile, la Basilicata potrebbe tentare di attirare subito capitali stranieri proponendo loro di venirsi a insediare in questo territorio seguendo le norme del diritto civile britannico o di un altro Paese europeo. I privati già lo fanno – chiarisce – basta mettersi d’accordo. Questa è la modalità adatta». Prima di parlare ancora di sud, spiega ancora: «Perchè questa regione deve essere  recessione del mondo mentre tutti quelli che hanno riserve energetiche ci fanno un fondo che  ogni anno, viene investito e produce welfare aggiuntivo regionale? Cosa vi ha dato la politica finora? La card carburante, un’elemosina di 100 euro». E’   consapevole del luogo in cui trova: «So bene – dice –  a chi sto parlando. So quanto siate coerenti a votare Pd, ma la responsabilità di averci regalato anche questa campagna elettorale con Berlusconi che dice le sue bubbole, ce l’ha Bersani. Tre mesi fa hanno avuto  una grande occasione, raccogliendo il guanto di sfida di Matteo Renzi. Avrebbero  dovuto consentirgli le primarie aperte, come a Prodi, e invece no.  Hanno fottuto Matteo Renzi e rinunciato al fatto che grossi pezzi del mondo cattolico avrebbe aderito alla svolta vera. Berlusconi non sarebbe sceso in campo, e Monti non sarebbe diventato un mutante, una caricatura del vecchio politico. Oggi è costretto a dire che l’Imu e il redditometro non li ha fatti lui, abbraccia cani, bacia i bambini».  
Il risultato che il movimento “Fare per fermare il declino” ha ottenuto in 60 giorni, dall’8 dicembre ad oggi, spiega il suo leader, meraviglia anche lui ma è il segno che c’è un Paese che vuole cambiare e che produrrà le due  novità più importanti nel prossimo Parlamento: la presenza di onorevoli che non voteranno mai aumenti della pressione fiscale  e la voglia di restare per cambiare il sistema. Con il Movimento Cinque Stelle, Giannino non fa mistero di avere alcuni punti in comune. «C’è la  stessa irriducibilità a dare voti a Berlusconi, Bersani e Monti. Le cose cambieranno per forza». Le firme raccolte sono state tre volte più di quelle necessarie e hanno garantito la motivazione necessaria.  Nel frattempo qualcuno tentava di dissuaderlo. «I vecchi politici mi chiamavano e mi dicevano che se avessi voluto essere eletto, un posto me lo avrebbero trovato. Un’offerta così mi è arrivata dalla destra, Bersani mi ha inviato un emissario e anche Monti mi ha contattato. Ma noi vogliamo andare alle elezioni da soli, fuori dalla vecchia politica per radicare un’idea nuova, diversa». L’economia non può mancare dalla sua analisi impietosa di un Paese in declino, appunto.«Nel 2012 abbiamo totalizzato perdite record, con un reddito negativo disponibile delle famiglie pari al  3,2%, una riduzione del 4,4% della domanda interna. Negli investimenti abbiamo perso l’8%. ». Oggi, inoltre, è venuta a mancare la fiducia. «La sinistra e la destra hanno alzato la spesa pubblica, le tasse e il debito e l’Italia ha registrato una perdita di credibilità nel mondo per colpa di un uomo fuori di testa – ha aggiunto riferendosi a Berlusconi – e a me, da italiano, girano le scatole». 

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