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POTENZA – Si parte con la necessità di giustificare, di spiegare.
«E’ il vero grande danno d’immagine che ho ricevuto io e il mio movimento». 
Giustificare il  perché di una “fuga”, se fuga è stata, dopo la raccolta di quasi  trentamila voti ricevuti alle passate elezioni regionali. Magdi  Cristiano Allam fu la grande sorpresa, intercettò, soprattutto a  Potenza, il grande desiderio di cambiamento. Portò in consiglio regionale Alfonso Ernesto Navazio, oggi capolista con Monti. 
«Lo vede? Anche lei mi sta chiedendo questo, e io sono costretto a  difendermi, piuttosto che parlare della centralità della mia proposta  politica».
E’ un sentire comune, una domanda diffusa e dunque è bene spiegare 
«Navazio non è mai stato iscritto a Io amo l’Italia, non ha mai voluto partecipare a un consiglio di presidenza, ho avverito da subito il  distacco, era lui che doveva governare il patrimonio di relazioni e di valori che avevamo aggregato. E invece ha generato un clima di sconforto, è stato proprio lui a diffondere la voce che io avevo abbandonato».
In effetti, dopo le elezioni, non è che lei sia stato visto  molto da queste parti 
«Intendiamoci e chiariamo una volta per tutte. Avevo detto che se fossi stato eletto consigliere regionale mi sarei fisicamente trasferito a vivere in Basilicata, che conosco e che amo moltissimo. Non è colpa mia se una astrusa legge regionale consente a chi ha preso quasi 30mila voti di non entrare in Consiglio, e a chi invece ne ha presi tremila di entrarvi. Sono europarlamentare. E sono leader di un movimento nazionale. E in tutto questo, e non da ultimo, ho anche la mia famiglia che vive nel Lazio. Sono stato insistentemente presente in Basilicata dopo le elezioni. Ricordo la costituzione di una direzione regionale, la convention al mio quartier generale, alla Primula a Potenza, ricordo slanci e pianificazioni. Ma io non ho il dono dell’ubiquità. Fossi stato eletto mi sarei dimesso da europarlamentare. Ripeto: Navazio aveva il dovere di mantenere e far crescere quello che avevamo costruito. Invece è stato un’opportunista. Il passaggio a Monti è la conferma di quello che dico, cerca solo potere»
Cioè? Se non era Monti la valutazione cambiava?
«Monti è esattamente l’opposto di Io amo l’Italia. La persona e i suoi valori sono punto fondamentale della nostra proposta politica. Non le banche e la finanza. Siamo esattamente agli antipodi»

L’INTERVISTA CONTINUA SUL QUOTIDIANO DI OGGI IN EDICOLA (SFOGLIALO ON LINE)

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