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Tra le peculiarità di Chicago, una fra le prime 10 città più influenti al mondo, un posto davvero ragguardevole è occupato dall’annuale festa in onore di S. Francesco di Paola.
Sebbene da poco abbia superato il terzo decennio di attività, così com’è nell’inconfondibile stile di questa metropoli, essa si differenzia da tutte le altre per la sua capacità attrattiva. Infatti, a differenza degli altri centri all’estero, dove si tengono più feste nel corso dell’anno dedicate al Patrono della Calabria, quella di Chicago, che si svolge nel secondo fine settimana di agosto, riesce a coinvolgere l’intera comunità calabrese.
La sua nascita si deve all’intraprendenza di un dinamico artista del legno il cav. Giuseppe (Joe) Bruno, originario di Marano Marchesato, che, per riunire i Calabresi che si incontravano solo in occasione di matrimoni o funerali, istituì la festa verso il Patrono della Calabria. Al fine di assicurare continuità all’iniziativa, nel 1982fonda appositamente la “Società San Francesco di Paola” che assume come sede l’ex seminario dei Padri Scalabrianini, ribattezzato “Casa Italia”, al cui interno ormai da anni operava il Centro Culturale Italiano. Un’impresa di questa portata non si sarebbe potuta iniziare se, oltre alla saggia guida dell’assistente spirituale di p. Roberto Simionato (1945-1995), non ci fosse stato il sostegno di tanti corregionali, soprattutto della provincia di Cosenza, uniti dalla profonda devozione verso S. Francesco.
Gran parte dell’odierno successo della festa è legato non solo all’intraprendenza degli organizzatori, ma anche alla felice intuizione di coinvolgere le famiglie. I festeggiamenti, oltre ad essere stati riconosciuti d’interesse culturale dalla Città di Chicago, sono divenuti uno dei principali appuntamenti per le comunità italiane del nord Illinois e del sud-est Wisconsin, ripresi e rilanciati non solo dalle televisioni americane, ma pure da quelle estere.
La festa, molto ordinata, segue uno schema ormai ben consolidato. La vigilia il simulacro di S. Francesco, con una processione aux-flambeaux, viene portato in cima alla collina del Calvario, situata all’interno del vasto parco, per un momento di preghiera notturna. Successivamente la statua viene discesa e collocata all’interno di un pavillion che può ospitare fino a 750 persone. Nulla è lasciato all’improvvisazione, ma tutto viene accuratamente programmato e curato sin nei minimi dettagli sotto la supervisione di Joe Bruno che, con lungimiranza, ha già avviato il ricambio generazionale.
Il giorno della festa, dapprima si tiene la processione del Santo per l’intero isolato con tanto di banda, fuochi e la partecipazione straordinaria dei Cavalieri di Colombo e dell’Associazione dei Marinai d’Italia. Segue la S. Messa, alla quale partecipano oltre 2.000 fedeli, che di solito è presieduta dall’arcivescovo di Chicago, il card. Francis Eugene George, oppure da don James Presta, Rettore del seminario minore in Chicago e figlio di calabresi nativi di Marano. All’offertorio, i doni sono portati all’altare dalle pacchiane nel loro caratteristico costume.
Segue il picnic, secondo la gastronomia calabrese, durante il quale vengono serviti dagli stessi membri della Società oltre 2.000 coperti. Nel pomeriggio una serie di artisti si alterna con varie esibizioni, mentre a sera, prima che la statua faccia rientro nella cappella, si tiene il tradizionale spettacolo di fuochi pirotecnici.
Particolare non secondario: in una festa alla quale partecipano decine di migliaia di persone non ci sono contributi pubblici, ma tutto si realizza grazie agli sponsors, tra cui spiccano i Greco e i noti imprenditori del pane, i fratelli Turano, di cui Renato, nativo di Castrolibero, è stato eletto la scorsa settimana senatore nella ripartizione America settentrionale e centrale. Potendo godere di notevoli agevolazioni fiscali, a fine anno, però, niente può restare in cassa, altrimenti sarebbe “business”, onde tutto viene devoluto in beneficenza, finanziando, tra l’altro, borse di studio in Italia e pure la sede di Radio Maria a Chicago.

TRA le peculiarità di Chicago, una fra le prime 10 città più influenti al mondo, un posto davvero ragguardevole è occupato dall’annuale festa in onore di S. Francesco di Paola. Sebbene da poco abbia superato il terzo decennio di attività, così com’è nell’inconfondibile stile di questa metropoli, essa si differenzia da tutte le altre per la sua capacità attrattiva. Infatti, a differenza degli altri centri all’estero, dove si tengono più feste nel corso dell’anno dedicate al Patrono della Calabria, quella di Chicago, che si svolge nel secondo fine settimana di agosto, riesce a coinvolgere l’intera comunità calabrese.

La sua nascita si deve all’intraprendenza di un dinamico artista del legno il cavalier Giuseppe (Joe) Bruno, originario di Marano Marchesato, che, per riunire i calabresi che si incontravano solo in occasione di matrimoni o funerali, istituì la festa verso il Patrono della Calabria. Al fine di assicurare continuità all’iniziativa, nel 1982 fonda appositamente la “Società San Francesco di Paola” che assume come sede l’ex seminario dei Padri Scalabrianini, ribattezzato “Casa Italia”, al cui interno ormai da anni operava il Centro Culturale Italiano. Un’impresa di questa portata non si sarebbe potuta iniziare se, oltre alla saggia guida dell’assistente spirituale di padre Roberto Simionato (1945-1995), non ci fosse stato il sostegno di tanti corregionali, soprattutto della provincia di Cosenza, uniti dalla profonda devozione verso san Francesco.
Gran parte dell’odierno successo della festa è legato non solo all’intraprendenza degli organizzatori, ma anche alla felice intuizione di coinvolgere le famiglie. I festeggiamenti, oltre ad essere stati riconosciuti d’interesse culturale dalla Città di Chicago, sono divenuti uno dei principali appuntamenti per le comunità italiane del nord Illinois e del sud-est Wisconsin, ripresi e rilanciati non solo dalle televisioni americane, ma pure da quelle estere.

La festa, molto ordinata, segue uno schema ormai ben consolidato. La vigilia il simulacro di san Francesco, con una processione aux-flambeaux, viene portato in cima alla collina del Calvario, situata all’interno del vasto parco, per un momento di preghiera notturna. Successivamente la statua viene discesa e collocata all’interno di un pavillion che può ospitare fino a 750 persone. Nulla è lasciato all’improvvisazione, ma tutto viene accuratamente programmato e curato sin nei minimi dettagli sotto la supervisione di Joe Bruno che, con lungimiranza, ha già avviato il ricambio generazionale.

Il giorno della festa, dapprima si tiene la processione del Santo per l’intero isolato con tanto di banda, fuochi e la partecipazione straordinaria dei Cavalieri di Colombo e dell’Associazione dei Marinai d’Italia. Segue la S. Messa, alla quale partecipano oltre 2.000 fedeli, che di solito è presieduta dall’arcivescovo di Chicago, il cardinale Francis Eugene George, oppure da don James Presta, Rettore del seminario minore in Chicago e figlio di calabresi nativi di Marano. All’offertorio, i doni sono portati all’altare dalle pacchiane nel loro caratteristico costume.

Segue il picnic, secondo la gastronomia calabrese, durante il quale vengono serviti dagli stessi membri della Società oltre 2.000 coperti. Nel pomeriggio una serie di artisti si alterna con varie esibizioni, mentre a sera, prima che la statua faccia rientro nella cappella, si tiene il tradizionale spettacolo di fuochi pirotecnici.
Particolare non secondario: in una festa alla quale partecipano decine di migliaia di persone non ci sono contributi pubblici, ma tutto si realizza grazie agli sponsors, tra cui spiccano i Greco e i noti imprenditori del pane, i fratelli Turano, di cui Renato, nativo di Castrolibero, è stato eletto la scorsa settimana senatore nella ripartizione America settentrionale e centrale. Potendo godere di notevoli agevolazioni fiscali, a fine anno, però, niente può restare in cassa, altrimenti sarebbe “business”, onde tutto viene devoluto in beneficenza, finanziando, tra l’altro, borse di studio in Italia e pure la sede di Radio Maria a Chicago.

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