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«Filippo Bubbico non cerchi di interpretare la politica e le volontà del Movimento 5 Stelle, come da sue dichiarazioni rilanciate dall’Ansa in data 3 aprile scorso, e pensi piuttosto a spiegare la sua fallimentare politica, che lo vede clientelarmente impegnato da più di 30 anni, prima come amministratore della Basilicata (per 3 mandati) e ora come parlamentare (è al terzo mandato anche qui) senza aver prodotto alcun benessere collettivo, tranne quelli della sua carriera politica personale». I due parlamentari lucani del Movimento 5 Stelle attaccano l’ex governatore con toni difficilmente equivocabili. 

A stretto giro, però, arriva la replica di Vincenzo Folino (Pd)

FOLINO (PD) REPLICA A PARLAMENTARI LUCANI 5 STELLE
“Cari Liuzzi e Petrocelli, vi do una notizia: la campagna elettorale è finita. Capisco che vi state già preparando per la prossima e che quindi, nella vostra logica di duri e puri della democrazia web, dovete mantenere alto il livello degli insulti, ma non sarebbe meglio che voi indicaste le cose da fare per la Basilicata, invece di attardarvi in polemiche inutili?”. E’ quanto dichiara il deputato del Pd Vincenzo Folino replicando alle affermazioni dei parlamentari lucani del Movimento 5 Stelle.
“Voglio ricordare a voi e a me stesso – prosegue Folino – che Filippo Bubbico negli anni in cui ha governato la Regione ha interpretato una fase importante di crescita della Basilicata. Quando nessuno metteva in discussione i vecchi schemi, lui realizzò il primo accordo di federalismo solidale con la Regione Puglia, affrontando in termini positivi la questione delle risorse idriche, assicurando l’acqua ai cittadini lucani e facendo si che anche la Puglia potesse continuare a disporre di questa importante risorsa pubblica, iniziando però a contribuire ai costi sostenuti fino a quel momento solo dalla Basilicata per preservare la risorsa e dare valore alle compensazioni ambientali.
Quando le compagnie petrolifere, nella quasi totale assenza di una legislazione ambientale di riferimento, facevano ciò che volevano, regalando qualche scuolabus in qualche Comune, e nessuno parlava di petrolio, Bubbico insieme a Di Nardo costruì un accordo con lo Stato e con l’Eni che oggi è consolidato e può considerarsi non più sufficiente e quindi da superare, ma allora fu il frutto di una battaglia politica difficilissima e combattuta in campo aperto, alla luce del sole, nell’interesse dei lucani. Filippo Bubbico è stato anche il presidente degli screening per la tutela della salute (quando di queste cose non si parlava in Italia), è stato il presidente della prima alfabetizzazione informatica, intuendo prima di ogni altro l’importanza della rete e la valenza democratica del coinvolgimento di tutti i cittadini”.
“Potrei continuare – aggiunge ancora Folino – ma mi limiterò a ricordare che le sue qualità e capacità sono state largamente apprezzate dagli altri amministratori regionali della sua epoca e in ambito nazionale, oltre che dai cittadini che dopo l’esperienza alla Regione lo hanno eletto in Parlamento, al punto da  vederlo oggi protagonista come presidente della Commissione speciale del Senato e per questo motivo chiamato da Napolitano a far parte del gruppo di lavoro sui temi economici sul cui operato voi siete tanto scettici”.
“Ciò detto – conclude Folino – vorrei invitare i parlamentari lucani del Movimento 5 Stelle a superare la propaganda fatta di luoghi comuni trovati sulla rete a buon mercato ed a occuparsi seriamente dei problemi della Basilicata e dell’Italia. Dopo aver intercettato il voto di protesta, se ci dite finalmente cosa volete fare per la nostra regione il confronto democratico può certamente migliorare. Se invece preferite continuare con gli insulti fate pure, non vi seguiremo”.
Potenza, 4 aprile 2013

. «Cari Liuzzi e Petrocelli – scrive – vi do una notizia: la campagna elettorale è finita. Capisco che vi state già preparando per la prossima e che quindi, nella vostra logica di duri e puri della democrazia web, dovete mantenere alto il livello degli insulti, ma non sarebbe meglio che voi indicaste le cose da fare per la Basilicata, invece di attardarvi in polemiche inutili?». 

I due parlamentari del M5S erano stati durissimi. Vito Petrocelli e Mirella Liuzzi descrivono così il contesto politico locale: «Bubbico e il PdmenoELLE, nel silenzio dell’opposizione del PDL – agiungono – con la complicità dei vertici sindacali regionali, anch’essi subalterni agli interessi che hanno in Basilicata le cooperative della grande distribuzione e dell’agricoltura, le banche, e soprattutto le società minerarie e le multinazionali dell’energia, hanno venduto per 30 anni ai lucani false equazioni e sterili luoghi comuni, i più sfruttati e falsi dei quali sono: “petrolio uguale ricchezza” e “il petrolio porta occupazione”. Ma ricchezza e occupazione per chi? I lucani sono stati finora ripagati con il piatto di lenticchie dell’elemosina del Bonus carburante e delle royalties da estrazione. La Basilicata è, secondo l’Istat, l’ultima regione d’Italia per tantissimi indicatori, nonostante sia una piccola regione e nonostante abbia meno abitanti della sola città di Bari da amministrare».

Folino, nella replica, controbatte. «Voglio ricordare a voi e a me stesso  che Filippo Bubbico negli anni in cui ha governato la Regione ha interpretato una fase importante di crescita della Basilicata. Quando nessuno metteva in discussione i vecchi schemi, lui realizzò il primo accordo di federalismo solidale con la Regione Puglia, affrontando in termini positivi la questione delle risorse idriche, assicurando l’acqua ai cittadini lucani e facendo si che anche la Puglia potesse continuare a disporre di questa importante risorsa pubblica, iniziando però a contribuire ai costi sostenuti fino a quel momento solo dalla Basilicata per preservare la risorsa e dare valore alle compensazioni ambientali.Quando le compagnie petrolifere, nella quasi totale assenza di una legislazione ambientale di riferimento, facevano ciò che volevano, regalando qualche scuolabus in qualche Comune, e nessuno parlava di petrolio, Bubbico insieme a Di Nardo costruì un accordo con lo Stato e con l’Eni che oggi è consolidato e può considerarsi non più sufficiente e quindi da superare, ma allora fu il frutto di una battaglia politica difficilissima e combattuta in campo aperto, alla luce del sole, nell’interesse dei lucani. Filippo Bubbico è stato anche il presidente degli screening per la tutela della salute (quando di queste cose non si parlava in Italia), è stato il presidente della prima alfabetizzazione informatica, intuendo prima di ogni altro l’importanza della rete e la valenza democratica del coinvolgimento di tutti i cittadini». 
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