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POTENZA – Parla il vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella che domenica scorsa ha reso pubblica, in un’intervista all’Unità, l’intenzione di candidarsi alla guida del Pd. 
Come e quando è maturata la disponibilità di mettere la sua esperienza al servizio del partito? 
«Io sono un dirigente politico oltre che un membro del Parlamento europeo e non ho mai fatto mancare il mio contributo per ciò che ho potuto, considerato che vivo 4 giorni alla settimana a Bruxelles o a Strasburgo. La crisi politica in corso, che non è momentanea nè lieve , e il poco peso che viene attribuito all’Europa nel dibattito nazionale, mi hanno portato ad una decisione: voglio fare di più, voglio dedicarmi con più tempo e in prima persona al dibattito politico nazionale e al confronto interno al Pd su questo tema. Sono davvero nauseato dal provincialismo con cui leader dal consenso importante, come Grillo e Berlusconi, scaricano sull’ Europa la responsabilità di tutti i mali che stiamo vivendo. Il nostro avversario non deve essere l’ Europa in quanto tale ma l’austerità promossa colpevolmente dai governi conservatori del Consiglio Europeo. Bisogna promuovere un’operazione coraggiosa di verità. Nella mia scelta ha poi pesato la condizione del Mezzogiorno che assieme all’ Europa è il grande dimenticato del dibattito politico nazionale».
 Con chi ha condiviso la sua decisione? Ha avuto reazioni all’indomani dell’annuncio? 
«Non sono un politico che vive barricato nel palazzo. Chi mi conosce e mi vede ogni fine settimana girare per il mio collegio, sei grandi regioni del Sud, sa bene quanto tenga al rapporto costante con i miei elettori sul territorio. E’ lo scontento che ho raccolto e le tante sollecitazioni venute da semplici cittadini e da associazioni, da amministratori locali, da segretari di circolo che mi hanno spinto a valutare insieme ai collaboratori che mi seguono più da vicino e alla mia famiglia di assumere il peso di questa nuova battaglia. La mia non è ambizione personale, ho già un incarico prestigioso in cui credo e in cui profondo tanto, tantissimo lavoro, ma sento che in questo momento è necessario portare lo stesso entusiasmo in Italia e nel Sud, per spingere il paese ad uscire da questa fase di incertezza e smarrimento…»
L’INTERVISTA CONTINUA A PAG. 8 DEL QUOTIDIANO DI OGGI IN EDICOLA (SFOGLIALO ONLINE )

 

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