X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

Si sono svolti oggi gli interrogatori di garanzia per i tre amministratori arrestati nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi illegittimi percepiti all’interno dell’attività istituzionale regionale. 

«Nessuna linea Maginot» da parte della difesa, ma «il chiarimento di tutti di fatti contestati» che ha portato alla richiesta di revoca della custodia cautelare: lo ha detto a Potenza, al termine degli interrogatori di garanzia, l’avvocato Emilio Nicola Buccico, che difende i due ex assessori regionali lucani, Rosa Mastrosimone (esterno, Idv) e Vincenzo Viti (Pd), entrambi agli arresti domiciliari.   

Entrambi hanno risposto alle domande dei giudici, e i legali presenteranno richiesta di Riesame. L’interrogatorio di Mastrosimone è durato circa due ore e mezza: in alcuni momenti l’ex assessore in quota Idv ha risposto anche in modo concitato alle domande del gip, Luigi Spina. Un’ora e mezza, invece, la durata dell’interrogatorio di Viti, visibilmente provato dalla vicenda in uno dei passaggi, in aula, ha anche spiegato al giudice e al pm di «non aver bisogno di quei soldi o di trovare piccoli escamotage: la nostra disponibilità – hanno poi aggiunto i legali – è dimostrata anche dalle dimissioni da assessore e da consigliere dello stesso Viti».   

Un punto, questo, ribadito anche da Buccico e da un altro dei legali di Viti, Francesco Viti: «Sono state chiarite con dignità tutte le posizioni equivoche – hanno spiegato prima di lasciare il palazzo di Giustizia – perchè 50 anni di vita politica trasparente di Vincenzo Viti non possono essere dimenticate o cancellate da un’accusa che riguarda importi irrisori».   I legali hanno anche spiegato di aver depositato «spontaneamente» un assegno circolare integrativo di 3.710 per quando percepito senza averne diritto, «e questo – hanno precisato Buccico e Francesco Viti – dimostra anche che i conti del nostro assistito non sono faraonici, e i pm hanno potuto verificarlo. Molte delle spese riguardavano anche i costi del gruppo consiliare del Pd, che aveva pochi fondi a disposizione per il lavoro di tanti consiglieri». 

Nel pomeriggio è previsto l’interrogatorio dell’ex capogruppo del Pdl nel Consiglio regionale, Nicola Pagliuca, anch’egli ai domiciliari e dimissionario dall’incarico. 

Nel frattempo, l’inchiesta giudiziaria continua ad avere ripercussioni sulla vita amministrativa. La riunione del consiglio regionale in programma per domani è stata rinviata. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo che si è riunita oggi a Potenza alla presenza del presidente della Regione, Vito De Filippo (dimissionario) e dei presidenti delle commissioni consiliari.   

In un comunicato diffuso dall’ufficio stampa dell’assemblea è sottolineato che «il doveroso rispetto delle attività giudiziarie in corso a seguito degli sviluppi dell’inchiesta sui rimborsi ai consiglieri ed agli assessori, insieme alla necessità di dover rivedere l’ordine del giorno, anche a seguito delle dimissioni del presidente della Regione e del consigliere Vincenzo Viti (Pd), hanno consigliato il rinvio della seduta».   

La conferenza dei capigruppo tornerà a riunirsi lunedì 6 maggio «per ridefinire il calendario dei lavori dell’assemblea alla luce di queste novità». 

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE