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IL GOVERNO stanzia due miliardi per appianare debiti e riempire i buchi dei piani di rientro ma la Basilicata non c’è. Cancellata. Una valanga di soldi distribuita in questo modo: 540 milioni al Lazio, 118 all’Abruzzo, 411 alla Calabria, 287 alla Campania, 63 al Molise e 500 milioni alla Sicilia. Sono soldi destinati a quelle regioni che hanno proposto i loro piani di rientro, poi approvati dal governo. Si tratta quindi di quanto le stesse regioni avevano richiesto per appianare i debiti. E la Basilicata? Proprio due giorni fa l’assessore alla Sanità Martorano gridava contro il comprato della sanità privata colpevole di dire «falsità» sulla questione del debito sanitario regionale. Dichiarazioni che hanno spinto l’assessore ad annunciare anche un “libro bianco” per raccontare la buona gestione in termini sanitari.

 Oggi, da quella lista la regione manca ma attenzione, questo non vuol dire che la Basilicata non ha debiti, sono, piuttosto, così piccoli da non richiedere un piano di rientro su larga scala. In sostanza la piccola regione del Sud ce la può fare continuando ad applicare la spending review interna ed evitare di pesare ulteriormente sulle casse dello stato. Un buon traguardo che, però, la Basilicata raggiunge soprattutto grazie a chi viene da fuori regione per curarsi, vera e propria risorsa economica che fa gola anche al comparto privato convenzionato. Di fatto siamo di fronte a quello che in una nota di palazzo Chigi un «anticipo sulle spettanze relative al finanziamento del servizio sanitario nazionale», l’ennesimo anticipo. Di contro lo scenario che si crea attorno la Basilicata è piuttosto desolante. Due miliardi suddivisi per appianare debiti (compresi quelli con fornitori) e regioni del centro sud che fanno molta fatica a restare a galla sotto moltissimi aspetti. La Campania, per esempio due mesi fa ha ricevuto altri 300 milioni di euro, risultando l’unica vincitrice, oggi ne riceve altri 297. Una valanga di soldi che rappresentano chiaramente l’enorme difficoltà di queste regioni. Per la Basilicata, dopo il taglio previsto di 33 milioni di debito le cose potrebbero essere più semplici, anche se sarà costretta a viaggiare da sola. 

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