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Il Pd perde e vince. Come era già successo alle politiche, come era probabile che succedesse in Basilicata a questo turno amministrativo. Dice bene Ugo Maria Tassinari: avevano Pignola, già avevano Lavello, dove vincono? 

nteressante la preoccupazione di Anna R.G. Rivelli: adesso che hanno vinto si sentiranno onnipotenti e sbaglieranno di più. Mettiamola così. Hanno tirato il fiato. Come ho scritto domenica scorsa, tirare il fiato di questi tempi è di moda in Basilicata. Il Pd si scola una bella bottiglia d’acqua direttamente dalla bottiglia e nella notte dei festeggiamenti il taciturno presidente della Provincia Lacorazza fa sapere che sta facendo scorribande in auto con Vincenzo Folino. Della serie: non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. A quanti stavano cantando “Vincenzo io ti ammazzerò” lui risponde oggi “non sono per nulla stupido per vivere”. 

Insomma si contano ed esultano ed affilano strategie. Cosa porta la transizione? Bisogna capire se è ancora vero oggi, in Basilicata, il principio per il quale la transizione legata alla crisi è tempo di mediocrità (che è una consolidata teoria di Antonio Luongo) o è stagione di vero rinnovamento. Come dobbiamo auspicare e lavorare perché accada. In questo mi sento di dissentire dai colpi bassi della piccola guerra del lago. 

A Pignola c’è un Pd di uomini coerenti, il vero Pd, come dice Santarsiero per contrapporlo, evidentemente, a un falso Pd? O c’è il popolo Pd che, per dirla con Alvaro, vuole essere parlato? Per essere più espliciti il segretario provinciale del Pd, Antonello Molinari, è un reprobo o è uno che ha aperto una lacerante e dunque salutare discussione giocando a carte scoperte? In questa stessa pagina l’analisi di Salvatore Santoro. Queste settimane che verranno saranno un ribollire. Nel twittare a ruota libera, vi segnalo la posizione del viceministro Bubbico che a risultato caldo si preoccupava bene del non voto. 

A questo punto il senatore Petrocelli è ancora pronto a scommettere che la Basilicata sarà la prima regione a cinque stelle? A una mia domanda risponde parlando solo di Lavello dove è stato eletto un consigliere M5S. Ma al tempo stesso il Pd può continuare a essere il gallo che canta sul silenzio degli altri? Oggi riprendiamo il tema del rapporto tra laicato cattolico e politica. La posizione presa due giorni fa da monsignor Ricchiuti che ben vi spiega nel suo pezzo Mariateresa Labanca è un via libera di fatto all’impegno per il prossimo turno amministrativo. Il mondo cattolico è un segmento importante in Basilicata. 

E attorno alla chiesa si muovono esperienze di volontariato e imprenditoriali che sono interessanti. Penso ai passi cittadini a Potenza di don Cesare Covino e penso al Basaglia lucano, padre Angelo, che nella casa dei Trinitari di Venosa ha saputo mettere a frutto i soldi pubblici della formazione credendo in un principio eversivo che poi è lo stesso del film di Sorrentino, la bellezza. Andate a visitare questa casa stupenda abitata da chi vede il mondo alla rovescia. Questa digressione per dire che se l’esperienza cattolica lucana saprà mettere a regime una proposta come stanno tentando di fare in questi giorni, forse potremmo arrivare davvero ad avere l’ormai famoso Di Nardo del XXI secolo. 

Perché poi non si dica che è bellissimo essere morto.

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