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POTENZA – Basta aspettare. Al voto – dice Libera Basilicata – si deve andare subito. La situazione di stallo e di criticità in cui si trova la politica lucana – tra inchieste, provvedimenti giudiziari, le dimissioni del governatore e l’incertezza inevitabile dell’attività amministrativa – non è più sostenibile. 

L’associazione che si occupa di contrasto alla diffusione delle mafie e di promozione della cultura della legalità inteviene così ancora una volta sulla situazione politica lucana. Indirettamente significa chiedere conto anche dei diritti della cittadinanza. 

«La crisi politico-istituzionale, creatasi a seguito delle vicende che hanno coinvolto la quasi totalità del consiglio e della giunta regionali di Basilicata – dice l’associazione nella nota diffusa domenica – obbliga tutti a una assunzione di responsabilità».

Libera Basilicata fa proprie le parole del vicepresidente nazionale, don Marcello Cozzi e ribadisce che i comportamenti di disarmante “normalità”, venuti alla luce negli ultimi giorni, «sono il risultato di un modo di agire consolidato e perpetrato negli anni da una classe politica che ha ingannato la fiducia dei cittadini, scambiando il consenso elettorale in una sorta di consacrazione all’onnipotenza». Le inchieste della procura della Repubblica di Potenza hanno fato emergere anche in Basilicata prassi consolidate sullo sperpero del denaro pubblico e sull’utilizzo privato del finanziamento alla politica. 

«Non sappiamo se in Basilicata ci sia mai stato un vero e proprio comitato di affari – va avanti la nota – ma di certo ci sono stati poteri forti che hanno pensato solo agli affari propri, che hanno favorito la corruzione e contribuito al degrado morale della società. Sebbene in questo scenario sia molto semplice sparare a zero su tutti, è necessario intervenire senza perdere altro tempo, per estirpare quella necrosi etica che sta intaccando l’intero sistema».

A questo punto «è tempo che paghi chi ha sbagliato, ma è anche tempo che ognuno faccia la propria parte e avverta su di sé la pressante responsabilità di un cambiamento, a partire da quelle Istituzioni che hanno il dovere di restituire dignità ai cittadini di questa regione permettendo loro di andare quanto prima al voto, senza sottostare alla logiche di quei partiti che hanno interesse a procrastinare una situazione ormai al collasso al solo scopo di ristabilire gli equilibri interni».

E quella responsabilità passa anche per la partecipazione. L’invito è a organizzazioni, movimenti, associazioni, singoli cittadine e cittadini. E’ l’invito a un «senso di responsabilità collettiva, a far sentire la propria voce e a chiedere con forza il ritorno immediato alle urne, nella prospettiva di un radicale rinnovamento della classe politica di questa regione».

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