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POTENZA – Chi lo conosce non ha potuto non accorgersi dei suoi impegni più che raddoppiati nelle ultime settimane. Il manager dell’Apt, Gianpiero Perri è al lavoro. E l’Agenzia regionale per la promozione del turismo c’entra poco. Allargando la prospettiva si potrebbe dire che il direttore generale è alle prese con attività che sono comunque di marketing territoriale. Ma, questa volta,  finalizzate alle elezioni di novembre. Proprio così. Il super esperto di sviluppo locale – da sette anni a capo dall’Apt di Basilicata con buoni risultati e con alle spalle esperienze importanti come il cinespettacolo “La storia bandita” nel Parco della Grancia  che l’ha visto collaborare con il premio Nobel Carlo Rambaldi – non ha resistito alla tentazione del rilancio politico. E come una sorta  di Ct della nazionale  si è messo al lavoro a caccia degli uomini giusti da posizionare nella sua squadra. 

Giorni pieni di interlocuzioni. Con l’obiettivo di una lista che superi la classica distinzione tra destra e sinistra, ma non centrista, d’ispirazione cattolica. Aperta a chi abbia maturato esperienza nel campo imprenditoriale, economico e culturale e abbia voglia di dare il proprio contributo per la realizzazione di un progetto che tiri fuori la Basilicata dall’emergenza in cui si ritrova. Chiusa a chi con troppa malinconia non vuole proprio rassegnarsi al fatto che un ciclo storico si è chiuso.  Un manifesto ufficiale ancora manca, ma il progetto c’è e pure qualche nome. Il presupposto – almeno sulla carta – è uno: rompere il sistema basato su privilegi, rendite di posizione  e abusi che hanno alimentato il clima di sfiducia e  creato grossa indignazione in un elettorato che non si riconosce più nei partiti classici. Per ritrovarsi in una proposta nuova nella sostanza, che veda protagonisti non i classici burocrati ma chi ha idee buone per la Basilicata, in grado di valorizzare le nuove generazioni. Per ora il progetto è apartitico: nè destra, nè sinistra. E si pone in maniera critica rispetto all’esistente. A partire dalla modalità di utilizzo delle risorse lucane, e l’orientamento della spesa pubblica.

Certo, Gianpiero Perri, già candidato con Forza Italia alla presidenza della Regione nel ’95 contro  Raffaele Dinardo – resta un uomo di centro destra. Ma al momento un’ipotesi di alleanza con il Pdl che sembra essersi chiuso su stesso, appare abbastanza remota. Resta da capire se il direttore dell’Agenzia regionale sia realmente  intenzione ad andare fino in fondo,  con un taglio netto ai rapporti con gli amici del Partito democratico: quello con Vito De Filippo,  rafforzato dal lavoro sinergico che li ha visti insieme in importanti imprese come il recente presepe lucano a Piazza San Pietro, ma soprattutto con  Vincenzo Folino che lo volle a capo dell’Agenzia regionale per il territorio.

m.labanca@luedi.it

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