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POTENZA – Sanza non è più uno “straniero” in Patria. Tornato in Basilicata per l’addio al suo amico – avversario di sempre Emilio Colombo, Angelo Sanza ha rivisto amici ed estimatori di un tempo. Ha stretto mani e si è confrontato. Lo si è visto dialogare fitto con un altro pezzo da Novanta dell’ex Dc e cioè Lillino Lamorte. Ma Sanza chiarisce: «Sono venuto per Emilio Colombo. La mia presenza a Potenza nei giorni scorsi è stata doverosa per valori e sentimenti che appartengono a me stesso e in qualche modo appartengono alla storia mia e di quanti hanno militato in quel grande partito che fu la Democrazia cristiana». 

Ovviamente c’è la politica e ci sono appuntamenti importanti all’orizzonte. Sanza spiega la sua idea: «La lettura che possiamo fare del quadro politico di questa stagione è una lettura che deve spingersi a guardare oltre le difficoltà che incontriamo. Io voglio essere piuttosto fautore di progetti di crescita e di sviluppo. Mi assegnerei però lla squadra degli ottimisti al punto di dire che non solo una mano ma tutte e due le mani io voglio darle per aiutare questi ragazzi che governano l’Italia. Da Letta ad Alfano. Da Lupi a Franceschini. C’è una nuova generazione che si sta sobbarcando una crisi che altri hanno procurato e che oggi questi giovani politici devono tentare di risolvere. In questo contesto vanno recuperate storie, valori, tradizioni e una nuova concettualità. Io mi definisco un popolare riformatore e quindi in questa chiave vorrei aiutare a recuperare la storia politica di Sturzo. In tal senso apprezzo lo sforzo che sta facendo Matteo Renzi. Ma c’è da far tesoro ancora degli insegnamenti di De Gasperi e di Moro. Tutti democratici popolari che da un centro di cattolici impegnati in politica guardano a sinistra per trovare  insieme soluzioni appropriate per andare oltre la politica europea della Merkel. Per avvicinarci quindi a politiche più sociali che riguardano il futuro delle nuove generazioni. Servono azioni che prevedano meno pressione fiscale e più investimenti pubblici per aumentare un percorso virtuoso che significa più consumi, più produzione e più lavoro».

E quindi aggiunge: «Credo che vada definito uno scenario programmatico e poi definite le forze e i partiti per realizzare queste politiche. La mia esperienza dice che sono favorevoli a queste politiche le aree popolari. I Popolari sono quelli che stanno al centro ma anche quelli che stanno a sinistra e cioè i Popolari riformisti».  Insomma la scelta di campo è chiara. Ed è una risposta anche se indiretta a tutti coloro che partendo da centro si stanno posizionando verso il centrodestra. 

Sanza quindi sottolinea: «Non mi appassiono della geografia politica ma mi interessano i programmi e le idee. Centrodestra, centro e centrosinistra sono storie di un passato che è servito a chiarire le collocazioni. Ma oggi non so se il centrodestra è in grado di realizzare le politiche di cui il Paese e la Basilicata hanno bisogno». E quindi lancia la stoccata: «Riorganizzarsi con il centrodestra e poi subire i diktat di Berlusconi non mi pare sia una strada favorevole per sviluppare gli obiettivi di sviluppo e di crescita che all’Italia servono».  

Poi all’insistenza del cronista svela qualche spunto dei suoi dialoghi potentini: «Abbiamo parlato di politiche. Poi ci sono degli uomini che si spendono per degli obiettivi per le comunità e uomini che perseguono risultati personali. Io come l’onorevole Pasquale Lamorte siamo per le politiche e non per soddisfazioni di ordine personale. Il nostro obiettivo è quello di trovare uomini e forze politiche che possano portare la Basilicata a un nuovo sviluppo e superare le nefandezze di questo recente passato guardando coerentemente la Basilicata saldata a uno scenario nazionale credibile. Voglio troppo bene alla Basilicata e a tutti gli amici che ancora danno un contributo alla vita politica e amministrativa di questa regione. Credo che solo un atteggiamento assolutamente distaccato da personali aspettative renda utile un mio eventuale sforzo». 

L’ultimo messaggio di  Sanza è all’Udc che in Basilicata vive una sorta di scomposizione: «Non voglio giudicare gli uomini e le donne dell’Udc nè sul piano personale e nè sul piano politico. Sono tutti amici. Ritengo però che la linea a suo tempo scelta dall’Udc in Basilicata vale a dire un’alleanza con le forze di sinistra resta la linea giusta da continuare a perseguire. Ovviamente vanno rivisti i programmi e anche gli uomini che possano essere di garanzia per l’attuazione di questi programmi».

s.santoro@luedi.it

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