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MARIA MANTI
San Lorenzo. Lite in famiglia per un parcheggio. Un uomo di 50 anni ferito alla testa rimane disteso a terra, privo di coscienza sotto il solo per circa un’ora. L’unica ambulanza presente sul territorio era impegnata in un altro soccorso a Bova. La situazione dell’uomo appare alquanto seria. E’ in coma e si trova ricoverato nel reparto di neurochirurgia all’ospedale Riuniti di Reggio Calabria.
Il tutto è  successo ieri intorno alle 12, sul Corso Saltolavecchia, a Marina di San Lorenzo. Una storia per certi versi può sembrare comune, ma per tanti altri ancora che ha dell’incredibile.
Due fratelli gemelli Maurizio Nucera e Mario Nucera,di 49 anni, hanno aggredito e ferito il cugino, Giovanni Costarella di 50 anni, che dopo essere stato picchiato e colpito in testa con un bastone, è caduto a terra privo di coscienza. Non era la prima volta che i tre discutevano e pare che alla base di tutto ci siano dei conflitti d’interesse. Ieri però la situazione è degenerata.
Tempestivo l’intervento degli agenti di polizia del Commissariato di Condofuri ed in ausilio i carabinieri della radiomobile di Melito Porto Salvo. Meno tempestivo invece l’intervento del 118, impegnato a Bova , con un codice rosso.
Costarella, respirava ancora, nonostante sia stato ripetutamente stimolato, da alcune persone che hanno prestato i primi soccorsi, non ha reagito . E’ rimasto per un’ora abbondante sotto il sole, riparato da un ombrellone, che un vicino di casa si premurato a portare per proteggerlo dal sole e per quanto possibile dalla temperatura torrida, di questi giorni, ad aspettare l’ambulanza che era partita da Reggio Calabria. Intanto i fratelli Nucera, venivano portati dagli agenti di polizia al commissariato per essere interrogati.
Da quanto raccontato da alcuni testimoni, il 118 chiamato più volte, avrebbe risposto che l’unica ambulanza disponibile, era impegnata a Bova per un codice rosso e che dopo, sarebbe dovuta intervenire per un paziente in crisi respiratoria. Inoltre, gli operatori , sollecitati da alcuni presenti, a far intervenire la Misericordia di Melito, avrebbero risposto “che purtroppo non avevano i recapiti dell’associazione di volontariato”.
Una risposta che ha lasciato tanta incertezza , ed ha acceso la polemica. Dopo mesi di proteste e “false” promesse, sul territorio c’è solo un’ambulanza. Troppo poco se si considera che l’area da coprire va da Palizzi a Bocale, compreso l’entroterra. Come se non bastasse, da più di un anno, l’Asp non usufruisce più del supporto della Misericordia.
L’associazione di volontariato, infatti, ha prestato il servizio di supporto al 118 per circa cinque anni, garantendo all’Asp il servizio H12 e contribuendo così ad evitare che certe situazioni si verificassero.
Da circa un anno però, è stata costretta a sospenderlo, soffocata dai costi gestionali( tra manutenzione dell’ambulanza e spese di carburante) in quanto l’Asp, non si è premurata di erogargli tre anni di rimborsi.
Una situazione che a detta dei presenti ha dell’assurdo. «Sono cose ormai dette e ridette – hanno sottolineato – ci sentiamo abbandonati dal governo regionale e dalla sanità».
«Non ci metteremo in fila – hanno concluso – l’assistenza ed il pronto intervento sono un nostro diritto»

SAN LORENZO (RC) – Una lite per un parcheggio, poi la furia. E un uomo di 50 anni adesso è in coma, dopo aver riportato un colpo in testa sferrato con un bastone. E’ successo a Marina di San Lorenzo, sul litorale reggino. Ad aggredire e ferire il cinquantenne sono stati due fratelli. Una storia in famiglia dato che la vittima, tra l’altro, è un loro cugino.

Quando la discussione è degenerata sono volate parole grosse, poi si è passati alle vie di fatto e l’uomo è stato stordito con un corpo contundente. Sul posto sono accorsi gli agenti del commissariato di Condofuri e i carabinieri di Melito Porto Salvo ma la vittima è rimasta stesa per oltre un’ora a bordo strada, priva di conoscenza, in attesa dell’ambulanza impegnata in un altro soccorso. Ora si trova nel reparto di Neurochirurgia degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria e le sue condizioni sono gravi.

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