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GIOIA TAURO (RC) – I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza, in collaborazione con i militari di Corigliano Calabro e con l’ufficio delle dogane di Gioia Tauro, hanno sequestrato nel porto della città della Piana, 11 containers con le parti murarie della chiesa della Madonna del Carmine di Montegiordano in provincia di Cosenza, destinate negli Usa per l’installazione dell’artista Francesco Vezzoli nel cortile del Moma Ps1 di New York.

 Ad emettere il provvedimento la Procura della Repubblica di Palmi. 
I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza hanno, inoltre, sequestrato i resti dell’antica cappella gentilizia nonchè altri 14 conci in muratura già imballati, insieme ad altri blocchi murari sempre riconducibili alla Chiesa del Carmine. Il reato ipotizzato è tentata esportazione illecita di beni culturali.
Come si ricorderà la vicenda risale ad alcuni giorni fa quando l’artista bresciano Francesco Vezzoli, una volta scoperta la chiesetta sul web ed appreso che apparteneva ad un privato, ebbe la folgorante idea di acquisirla per includerla nel percorso della restrospettiva nomade, attualmente in corso, battezzata “La Trinità”, che prevede l’esposizione in tre grandi musei del mondo a significare arte, religione e glamour, rispettivamente al Maxxi di Roma, al MoMa di New York ed al MoCa di Los Angeles. Il progetto è fallito per l’intervento del Ministero dei Beni Culturali che ne ha dato segnalazione alla Sovrintendenza di Cosenza che è intervenuta sul posto con l’architetto Mariano Bianchi per bloccare l’opera di demolizione o, se preferite, smontaggio della chiesetta e porla sotto sequestro e tutela della Sovrintendenza stessa. Sui social network da Montegiordano un coro di protesta si è levato contro l’iniziativa da parte di chi vedeva la chiesetta sotto l’aspetto storico della struttura, costruita mattone su mattone dai propri antenati che per anni vi hanno festeggiato la Madonna del Carmine, patrona della cittadina dell’Alto Jonio cosentino. 
L’amministrazione comunale non ha assunto posizioni sulla vicenda, giustificandosi col dire che essendo sconsacrata e di un privato nulla poteva essere fatto per impedirne l’asporto. Il Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri, invece, è al lavoro per cercare di recuperare il materiale asportato illegalmente dalla chiesetta medievale del Carmine, materiale che come detto è stato sequestrato al porto di Gioia Tauro.
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