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REGGIO CALABRIA – Il pm della Dda di Reggio Calabria, Sara Ombra, ha chiesto tre ergastoli e complessivi 50 anni e due mesi di carcere per 9 imputati giudicati con il rito abbreviato e coinvolti nell’operazione antimafia “Confine”, scattata l’8 agosto 2012 e che mira a far luce sull’omicidio del boss di Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia, Damiano Vallelunga, freddato il 27 novembre 2009 a Riace (Rc). La condanna al carcere a vita è stata chiesta per: Angelo Misiti, di Stignano (Rc); Luigi Vallelonga, di Campoli di Caulonia (Rc); Cosimo Franzè, di Caulonia. 

Dieci anni di carcere a testa, invece, la richiesta nei confronti di: Bruno Vallelonga, di Monasterace (Rc); Domenico Ruga, anche lui di Monasterace; Renato Comito, di Caulonia. Otto anni ciascuno sono stati poi chiesti per Piero Vallelonga, di Stilo (Rc) e Vincenzo Franzè di Caulonia. Quattro anni e 2 mesi è infine la richiesta per Michael Panaija di Placanica (Rc), collaboratore di giustizia. Tutti i Vallelonga sono cugini del defunto boss di Serra San Bruno, Damiano Vallelunga, ritenuto il capo storico dei clan delle Serre. Associazione mafiosa, detenzione di armi e tentato omicidio ai danni di Enzo Cavallaro, avvenuto nella Locride il 19 giugno 2010, gli altri reati contestati dai pm Nicola Gratteri e Sara Ombra. Parti civili nel processo figurano i Comuni di Serra San Bruno, Stilo, Caulonia, Monasterace e Riace, oltre alla Provincia di Reggio Calabria.
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