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GRASSANO – Syskrack, un nickname per non dimenticare, ma soprattutto il nome di un’associazione per ricordare il giovane Giuseppe Porsia scomparso lo scorso luglio, che inizierà il suo percorso da domani.

A costituirla un gruppo di amici, parenti e conoscenti, che ha deciso di trasformare la rabbia scaturita dalla perdita di una persona cara, speciale, unica, in un progetto reale e concreto, che permetta di dare vita e continuità alle idee apparentemente utopiche, ma reali del giovanissimo ingegnere.

«Nella rabbia e nel dolore -si legge nella nota di presentazione della neonata associazione- nella consapevolezza di vivere secondo regole ingiuste e senza senso, in una realtà buia e chiusa, appare un bagliore, una speranza, qualcosa a cui aggrapparsi, o senza accorgersene, qualcosa per poter veramente cambiare il sistema, o semplicemente per non dimenticare.

Nasce così la volontà di creare un’associazione in grado di coinvolgere la sua famiglia, la sua terra e le persone che gli sono state vicine nel corso della sua breve ma intensa esistenza. L’associazione “Syskrack Giuseppe Porsia” è senza scopo di lucro, ha sede a Grassano ed è nata in memoria del nostro “Beps”».

«Quest’associazione -ha commentato Giuseppe Liuzzi- si basa sui principi fondamentali dell’uguaglianza, dell’utilità sociale, dell’apoliticità e dell’indipendenza da qualsivoglia gruppo religioso e si prefigge come obiettivo quello di mantenere vivo il ricordo di Giuseppe e di portare a termine i suoi progetti in ambito informatico, elettronico, meccanico, robotico e domotico per concretizzare le sue idee nel perseguimento dell’utopia.

Infatti, Giuseppe credeva fermamente nella possibilità di vivere in un mondo effettivamente migliore; lavorava attivamente per la sua realizzazione e sosteneva che ognuno di noi può partecipare e dare il proprio contributo, anche se piccolo, per renderlo tale.

Non a caso sul suo blog si legge a caratteri cubitali la scritta: “Helping humans to carry our world on each of our shoulders” (Aiutando gli uomini a portare il nostro mondo sulle proprie spalle).

Questa è solo la punta dell’iceberg -ha continuato Liuzzi, portavoce del gruppo- di quello che vogliamo realizzare; stiamo, infatti, lavorando alla realizzazione di  Borse di studio in campo informatico, ingegneristico, elettronico e delle telecomunicazioni; vendita di kit e assistenza al montaggio di stampanti 3d e altri strumenti di prototipazione rapida; apertura di un “fablab” a Grassano (sarebbe il primo in Basilicata); organizzazione di eventi, quali in primis quello in memoria di Beps in programma per il 5 luglio.

Quello che per il momento manca, è il sostegno e la partecipazione della comunità grassanese, che speriamo non tardi ad arrivare, perché è giunto il momento per questo paese di riscuotersi dal torpore, dalla noia e dalla chiusura mentale in cui è ingabbiato; questo avrebbe reso senz’altro felice Giuseppe, che amava la sua cittadina e avrebbe partecipato con entusiasmo ed energia al suo risveglio culturale, se solo ne avesse avuto il tempo».

Certo non hanno perso tempo, i giovani nella loro operatività difatti è prevista per il giorno 25 gennaio la prima uscita pubblica alle ore 15 in via Meridionale, nel laboratorio di Beps, una breve presentazione durante la quale saranno mostrate alcune stampanti 3d, e saranno spiegate  a grandi linee come si assemblano dando la possibilità ai più curiosi di stampare qualcosa.

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