X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

LAMEZIA TERME – Carcere a vita. E’ questa la richiesta avanzata dal pubblico ministero Domenico Galletta nei confronti di Domenico Mezzatesta, 60 anni, ancora latitante,  e del figlio Giovanni, 41 anni, detenuto, ritenuti gli autori del duplice omicidio dei due cugini lametini Giovanni Vescio, di 36 anni, e Francesco “Ciccio” Iannazzo, di 29 anni, avvenuto il 19 gennaio dello scorso anno in un bar di Decollatura (Catanzaro) (LEGGI L’ARTICOLO).

I due sono imputati nel processo che si svolge con il rito abbreviato a Lamezia Terme, davanti al giudice Carlo Fontanazza. Dopo due ore di discussione, nell’udienza di oggi, il pm ha chiesto la condanna di entrambi all’ergastolo.

Padre e figlio furono individuati subito dopo il duplice delitto, soprattutto grazie al filmato delle telecamere interne al locale che ripresero ogni momento. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, padre e figlio si sarebbero recati nel bar del Reventino per incontrare le due vittime che invece non erano armate. Era quindi stato fissato un appuntamento per chiarire qualcosa. I due Mezzatesta arrivarono sul posto armati e con due auto diverse, incontrando nel bar le due vittime e altre due persone. Ma ad un certo punto Domenico Mezzatesta si alzò e cominciò a sparare mentre il figlio controllò all’esterno che nessuno potesse avvicinarsi. Quindi, il figlio sarebbe rientrato per sparare pure lui almeno una volta contro le due vittime, sferrando anche un calcio a Vescio.

Il processo proseguirà nel mese di febbraio con la discussione delle parti civili, quindi potrebbe andare a sentenza il prossimo 28 febbraio.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE