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Il tribunale del Riesame di Potenza, presieduto da Gerardina Romaniello, ha confermato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per l’imprenditore potentino Leonardo Mecca – coinvolto nell’inchiesta «Vento del Sud’’, condotta dalla Procura e dalla Polizia di Stato – emesso dal gip, Rosa Larocca, lo scorso 14marzo.

Si tratta di un filone delle indagini su un presunto «cartello» di imprenditori, organizzato nel 2013 per evitare la concorrenza negli appalti pubblici nel Potentino: in questo
caso il gip dispose anche gli arresti domiciliari per un ufficiale della Guardia di Finanza, e l’obbligo di presentazione per un’operatrice sanitaria (questi ultimi non hanno presentato ricorso al Tribunale).

Mecca, secondo gli investigatori, avrebbe chiesto al militare di verificare la targa di un’automobile negli archivi informatici, poiché temeva di essere pedinato dalle forze
dell’ordine. Per i giudici del Riesame, quindi, esisterebbero i «gravi indizi di colpevolezza», poiché da intercettazioni ambientali e telefoniche emergerebbe la richiesta
dell’imprenditore all’ufficiale. 

Quest’ultimo, accedendo al database, avrebbe commesso un «arbitrio» in quanto non solo non aveva più incarichi operativi, bensì «solo di staff», ma in ogni caso l’esercizio di queste prerogative – secondo una sentenza della Corte di Cassazione – non comporterebbe comunque alcuna discrezionalità nell’accesso agli archivi, che avviene
solo «in conformità ai contenuti prescritti dalla legge». (ANSA).

 

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