X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

MARCONIA – Quattro anni di persecuzioni potrebbero cessare, dopo tre mesi di indagini a carico di una persona, un ultrasessantenne di Altamura peraltro sposato, accusato di stalking nei confronti di una signora di Marconia, sulla quarantina, egualmente coniugata. A carico dell’uomo, infatti, il tribunale di Matera ha emesso un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale per stalking, disponendo il divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi dalla stessa frequentati, nonché l’obbligo di non comunicare con la persona offesa con qualsiasi mezzo, compreso il telefono ed una segnalazione ai servizi sociali al fine di intraprendere un percorso rieducativo. Due gli elementi decisivi ai fini del provvedimento: il coraggio della vittima di denunciare i fatti e la completezza dei dati raccolti nella documentazione trasmessa alla procura da parte dagli uomini del commissariato di Pisticci, guidato dal dirigente Gianni Albano.

Il caso è stato seguito per circa tre mesi dall’ispettore Antonio Grieco e dall’assistente capo Maria Antonietta Tricarico.

A fine gennaio scorso, infatti, una donna di Marconia presentò querela nei confronti di M.A.A. ovvero l’uomo che in passato le aveva offerto un lavoro, salvo poi rivelare intenzioni di natura extra professionale, che la stessa polizia ha definito essere “approcci di natura sessuale”, decisamente rifiutati dalla malcapitata, resa di conseguenza oggetto di stalking attraverso pedinamenti, appostamenti sotto casa, telefonate e messaggi, al ritmo di 30-40 chiamate e sms al giorno.

Una situazione proseguita per lungo tempo, anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro ed esasperata dal comportamento dell’uomo, come dimostrano alcuni episodi raccontati dalle forze dell’ordine.

M.A.A., infatti, in un caso attuò un pedinamento fino a Taranto, dove la donna si trovava per accudire la figlia ricoverata in ospedale. In quella circostanza la vittima fu costretta a rifugiarsi in una sala medicheria, per evitare di essere assalita.

Furono accadimenti di questo genere ad indurre nella donna il timore finanche di uscire di casa. Ma lo stalker, giunto a proferire frasi del tipo: “O sarai mia o di nessun altro”, continuava nella sua azione ricorrendo anche all’uso frequente del telefono.

In tre mesi di indagini, infatti, sono pervenuti all’utenza della vittima oltre 7mila telefonate, tentativi di chiamate, messaggi e chiamate in modalità anonimo.

Il quadro probatorio, peraltro, ha trovato conferme nelle testimonianza di partenti e vicini. Raccolte le prove, gli investigatori della Polizia di Pisticci hanno trasmesso le loro conclusioni all’autorità giudiziaria, che ha proceduto all’adozione dell’ordinanza applicativa di misura cautelare che, fra l’altro, gli intima di non mettere piede a Marconia, di non avvicinarsi a meno di 150 metri dalla signora, di non comunicare con lei in alcun modo.

Il recente episodio verificatosi nel comune di Pisticci, fa comprendere quanto possa risultare decisiva la scelta di denunciare certi fatti alle autorità competenti, organizzate con professionalità tali da poter affrontare e risolvere i casi di stalking.

Il recente risultato ottenuto dal Commissariato di Pisticci fa il paio, peraltro, con i sei arresti in flagranza operati nel 2014 per reati connessi a furto, danneggiamento, ricettazione e droga e con una puntuale attività di ricognizione e controllo del territorio.

Un potenziale pericolo disinnescato dall’intervento dei tutori dell’ordine.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE