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Questo matrimonio d’interesse tra il sudore ed il dimagrimento ha fatto vendere, tra gli anni 80 ed i 90, numerosi corsetti sintetici e tante tute in plastica, diffondendo in malafede il messaggio che la sudorazione localizzata avrebbe prodotto la perdita di grasso senza sacrifici.

Il peso perso durante l’attività motoria equivale al sudore cacciato per effetto del sistema di termoregolazione dell’organismo umano.

I liquidi fuorusciti, che servono per raffreddare il nostro corpo, verranno immediatamente reintegrati al primo bicchiere d’acqua bevuto.

Mi è capitato spesso di vedere sportivi “fai da te” in evidente stato di sovrappeso e di obesità camminare ed, addirittura, correre con l’addome avvolto in pellicole per alimenti, ben nascosto da una felpa extralarge.

Impedendo l’evaporazione del sudore con impermeabili e k-way e provocando l’aumento della temperatura ed un’eccessiva sudorazione pari al 2-3% della massa corporea, il nostro corpo va incontro a fenomeni pericolosi di disidratazione.

Vengono azionati, di conseguenza, i segnali d’allarme, quali la confusione, l’annebbiamento della vista, il senso di debolezza e i ronzii alle orecchie.

Una perdita di liquidi pari al 5% del peso corporeo, inoltre, può portare a crisi cardiache, astenia, crampi, nausea ed al colpo di calore, con collasso cardiocircolatorio.

Il vestiario, dunque, di colore bianco specialmente in estate, deve favorire il raffreddamento corporeo durante l’attività motoria, evitando il prematuro affaticamento, provocato dalla sudorazione.

Meno si suda, meno si fatica e più si cammina a passo svelto e si corre.

Se l’attività motoria dura più tempo, vengono usate maggiormente le riserve energetiche e, di conseguenza, questa volta si che si dimagrisce. 

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