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«QUI non si pensa a costruire il futuro, qui ci sono amministratori che pensano a buttar giù l’avversario per galleggiare e sopravvivere. A questi noi diciamo: giù le mani dalla nostra città».

Si è parlato di urbanistica nell’appuntamento di ieri al cinema Comunale con “Noi siamo l’Italia” ma non sono mancate parole dure e dirette che Franco Stella vicepresidente nazionale del Movimento ha rivolto direttamente al primo cittadino Salvatore Adduce ripronendo un estratto dell’ultimo Consiglio comunale in cui il sindaco si chiedeva come mai alcuni consiglieri con il doppio incarico in Comune ed in Provincia non usassero il medesimo metro di valutazione ed in Provincia tutto veniva votato all’unanimità.

«Mi pare un comportamento inqualificabile in cui si cercano di strumentalizzare atti approvati all’unanimità, un merito di un amministratore ed Adduce non trova di meglio per attaccare quei bilnaci consuntivi» ha detto Stella.

«Per fare bene basta poco, della buona volontà e basta non fare promesse che poi non si mantengono».

Stella ha poi ricordato l’impegno della sua lista con quest’amministrazione, le critiche avanzate e la scelta di non entrare in questa nuova giunta che ha aggiunto (con una punta di ironia) «ci auguriamo sia di altissimo profilo».

Le parole del presidente della Provincia di Matera che ha anche annunciato altri appuntamenti hanno segnalato una distanza (incolmabile) con il primo cittadino attaccato a tutto tondo. Un anticipo evidente di quel che sarà la prossima campana elettorale per le Comunali 2015.

L’urbanistica, cioè il tema dell’appuntamento, è stato in questo senso terreno fertile di critiche viste le regole spesso non soddisfatte e una sorta di deregulation a cui bisogna porre rimedio. Molti gli interventi tra cui il presidente dell’ordine degli architetti Gioia che ha sottolineato la necessità «di ridurre il consumo di suolo e di avere provvedimenti non in deroga in un quadro comunale certo ed inequivocabile».

Il presidente della commissione Urbanistica Alessandro Tortorelli ha parlato di «utopia dell’urbanistica in città».

«Oggi ci ritroviamo a parlare di imprese, progettisti e amministrazioni accondiscendenti. Tante restano le questioni aperte da Calcestruzzi al Pru di San  Giacomo, al Mulino Alvino.

 Non si vedono scelte per la città anche perchè chi diceva di avere “Matera  in testa” (lo slogan di Adduce nel 2010, ndr) e di voler fare buona urbanistica ha cambiato un assessore l’anno.

 Oggi c’è il dovere di portare a compimento qualcosa, come il regolamento urbanistico».

Ha colpito anche la testimonianza di una donna, chiamata Maria, che è stata letta nell’appuntamento e che ha segnalato i motivi che hanno portato a dover ricorrere al Tar sulla questione del Mulino Alvino.

Nella convinzione errata che le necessità e i bisogni dei cittadini rispetto ad un’area verde potessero essere considerati.

«Inevitabili sentimenti come la rabbia, il tradimento, la presa in giro di un’Amministrazione pubblica che sceglie il privato e non la comunità». Opinioni testimonianze che lasciano aperta la questione urbanistica e che segnalano, nel complesso come la corsa verso il 2015 e le Comunali entri sempre più nel vivo. E che la distanza tra Stella e Adduce è, non da ieri, incolmabile.

p.quarto@luedi.it

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