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VA in archivio la prima elezione degli organi delle province secondo la riforma Delrio: dopo mesi dichiacchiere (dibattito?) alla fine la montagna ha partorito il topolino perché le province non sono state cancellate.
Per diverso tempo, ci hanno voluto far credere che l’ente intermedio per antonomasia sarebbe stato cancellato, ma alla fine non è stato così.
Probabilmente, “l’ansia daprestazione” non ha giovato a qualcuno in un momento storico molto delicato per quanto riguarda il rapporto tra i cittadini e la politica: il risultato è un ibrido in cui, ad elezione avvenuta, molte cose ancora non sono chiare.
Non è chiaro ad esempio, come funzionerà l’ente senza esecutivo come non sono chiari i poteri e le competenze reciproche del consiglio e dell’assemblea dei sindaci. Ma tant’è!
Rimane invece riaffermata, conchiarezza, l’esigenza di un livello intermedio per il governo di processi importanti, che riguardano le strade, le scuole e l’ambiente.
In altre parole, pare che il Legislatore abbia dimenticato che, prima di demolire, occorre progettare il dopo: questo è evidentemente mancato e, alla fine, si è cambiato tutto per noncambiare nulla!
Allo stesso modo è chiaro che questo livello intermedio di governo è stato sottratto alla democrazia: amministratori non più eletti dal popolo ma eletti da sindaci e consiglieri comunali.
Ed è questo il dato più criticabile: come si può sostenere che processi politici così importanti possano essere sottratti al vaglio popolare? Come si può pretendere che i cittadini possano comprendere e condividere le scelte? Siamo sicuri che sia questa la strada per (ri)avvicinare il cittadino alla politica?
La dimostrazione di questo “distacco” e diffidenza nei confronti del nuovo ente è data dalla circostanza che, sebbene sia chiaro che le funzioni verranno svolte a titolo gratuito, il cittadino comune è portato a dubitarne!
In conclusione, ritengo sia questa la vera sfida che spetta al neo presidente Valluzzi e al nuovo Consiglio: azzerare la distanza che questo sistema di elezione indiretta ha creato tra amministratori ed amministrati, affinché la Provincia ritorni adessere quello che è sempre stato vale a dire un sindacato dei territori e per i territori.

MASSIMO MACCHIA
neo eletto consigliere regionale

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