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MELFI – Caro segretario Luongo, come lei ben saprà, sono stato uno di quelli che non l’ha appoggiata nella sua candidatura al congresso regionale, in quanto ritenevo che vi fossero altri modi e metodi d’intendere il Pd lucano.
Però, dal momento della sua elezione nell’agosto 2014, sono stato a disposizione del partito per farlo crescere e migliorarlo, senza remore e pregiudizi, questi ultimi facili alleati di correntismi dannosi per il partito.
Dopo più di quattro mesi dalla sua elezione devo constatare che i miei timori pre – congressuali erano fondati. Il Pd di Basilicata ha continuato ad essere un partito chiuso, privo d’un minimo di discussione, privo di partecipazione da parte della base, con un clamoroso “accentramento democratico” delle responsabilità di partito.
Per cambiare un partito, non basta la semplice elezione di un segretario regionale, ma ci vuole il radicamento nei territori; questo passa dal “decentramento” del potere con la creazione di organi che sono previsti anche da regolamento, come le segreterie provinciali (attualmente inesistenti ed inconsistenti), le quali dovrebbero vigilare su tutti i circoli e non creare situazioni come quelle che stanno accadendo in molti circoli (compreso il mio), dove vige una grande confusione.
Oltretutto è impensabile che il segretario regionale non abbia nominato una sua segreteria operativa per farsi supportare nell’immane lavoro che quotidianamente ci sta in Basilicata.
Ancor peggio poi, dopo oltre quattro mesi, non aver nominato la direzione regionale del Pd di Basilicata, cioè quell’organo politico che discute, dibatte e si confronta con il segretario per le decisioni importanti, e di recenti ce ne sono state dico se importanti di cui discutere (per citarne alcune: dissesto città di Potenza, Sblocca Italia e questione energetica, oltre a tutta l’attività del Consiglio Regionale).
La questione dei circoli poi, è davvero assurda. Siamo anni luce lontani da quello che è stato l’incipit del segretario nazionale Matteo Renzi, sull’aprire le sezioni,ascoltare la gente, fare un tesseramento serio e reale. Puntualmente le sezioni sono chiuse, la gente quasi non la “vediamo”, senza parlare poi del tesseramento, fatto all’ultimo momento solamente per compilare degli elenchi. In molti circoli non si sono ancora celebrati i congressi cittadini, circoli anche di una certa rilevanza regionale come Potenza e Melfi stessa, dove da dieci mesi si continua a rinviare il congresso pur non avendo svolte le elezioni comunali a maggio.
Caro Segretario, continuo a ribadirle l’urgenza di radicare il Pd nei territori, ascoltando il più possibile la gente, in un momento di grave disagio politico, sociale ed economico, in un momento in cui l’astensionismo è arrivato alle stelle (oserei dire che è un astensionismo a 5 stelle), in un momento in cui la gente si è stancata dei soliti giochetti di potere per poter “sistemare” carriere politiche, in un momento in cui non si arriva più a metà mese, non possiamo ancora pensare di portare avanti la “politica dei rinvii”.
Melfi, il Vulture, la Basilicata, hanno bisogno di una spinta propulsiva per poter vivere ed è sicuramente compito suo quello di dare al nostro partito quella giusta dimensione che lo colloca vicino alla gente ed ai problemi grandi o piccoli che siano. Spero che convenga con me, che si può e si deve cambiare questa “smania del rinvio” con la “smania della velocità”.
Chiaramente io ero e resto a disposizione del mio partito per portare avanti quanto detto e spero che lei nel breve, brevissimo tempo, riesca ad accendere l’innesco di questo stupendo meccanismo che è la democrazia. Diversamente, trarrò le mie conclusioni.
Come cantava Gaber, “libertà è partecipazione”. Rendiamo partecipe chi ha voglia di farlo.

*Partito democratico di Melfi

 

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