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Spiace che una persona, ancora giovane e di buona cultura come Piero Lacorazza si stia esibendo in acrobazie populistiche intorno alla questione dei vitalizi.
Una vendetta “postuma” contro persone quasi tutte molto anziane, colpevoli di aver scelto la politica, in tempi in cui molti di noi credevano di cambiare il mondo. Spiace ancora di più che il presidente del Consiglio regionale lo faccia con l’occhio ad un’opinione pubblica incattivita dalla crisi dalla disoccupazione e dalle frequenti ruberie ed ingiustizie cui assistiamo ogni giorno, sperando che questa si dimentichi dei torti patiti dalle attuali classi dirigenti.
Inseguire su questo terreno tutti gli umori per quanto ben motivati, apre un varco ad un percorso che non avrà mai fine, si trasforma la democrazia in demagogia e come diceva Machiavelli, dopo non c’è che la tirannide e d’altra parte siamo in tempi già postdemocratici. Infine togliere un po’ di soldi per un fantomatico Centro studi è quanto di più lontano dalla solidarietà a meno che non si pensi ad una solidarietà mirata verso qualcuno che lo regga come si è usi fare.
Insomma caro Piero qui non sono in questione un po’ di soldi, è in questione un metodo, una concezione della politica, un ulteriore attacco alla Costituzione sui diritti acquisiti.
Vi sia un incontro tra i rappresentanti degli ex consiglieri e la presidenza della Regione e si stabilisca un contributo volontario per qualcosa di socialmente rilevante gestito da chi offre e non da chi è sottoposto ad una sottrazione coatta, cui per quanto mi riguarda, non ci sarebbe altro che il ricorso al Tar.

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