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La città di Potenza è in ginocchio e langue in un triste pantano. Questo è il dato. A nulla serve attardarsi nella ricerca delle responsabilità. Le conseguenze della dichiarazione di dissesto, la crisi economica che ancora fa sentire i sui effetti, la incapacità della classe politica, tutta, di iniziare un discorso di prospettiva e di visione e avviare politiche di crescita e sviluppo all’interno di questo disegno strategico, una politica nazionale che mortifica glie enti locali e il meridione, le cause concomitanti che hanno portato a questo stato di cose.
Il dibattito politico è tristemente incentrato su temi che poco interessano ai cittadini: politici che parlano di altri politici ad addetti ai lavori, posizionamenti di comodo, visibilità cercata a tutti i costi. L’unità del PD, i congressi del PD, gli organigrammi o le classifiche di merito degli esponenti del PD; sono queste le questioni che davvero interessano ai cittadini; sono queste le questioni di cui è utile discutere? Siamo come quelli che si guardano l’ombelico mentre crolla il tetto di casa. Sia chiaro che, per il ruolo che rivesto, non mi sottraggo alle mie responsabilità, anche io forse ho pensato troppo alla politica e poco alle politiche. Fuori dal Pd la notte più scura, interessi di bottega e populismo allo stato puro.
Il passare dei giorni che ci separano dalla scadenza del termine in cui l’amministrazione ha l’obbligo di presentare un bilancio riequilibrato sembra scandire un drammatico conto alla rovescia verso un inevitabile commissariamento che priverà la città di una prospettiva politica. Dobbiamo scongiurare questo rischio ma non possiamo pensare di affrontare la questione come fatto fino ad ora, limitandoci a parlare di tagli e provvedimenti lacrime e sangue, senza che ci sia una visione, una prospettiva. Dobbiamo aprire un dibattito serio su dove vogliamo portare questa città.
Il dissesto non può essere la scusante per esimersi dal dibattere sul futuro; la politica no può ridursi ad amministrare il presente, ha l’obbligo di tracciare, qualunque sia la situazione data, la rotta per i futuro.
Potenza città dei servizi avanzati? Quali.? E quali le azioni mettiamo in campo ? Ospedale e Università sono delle palle al piede o opportunità di sviluppo. Il tema della innovazione e dello sviluppo su quali strade e con quali strumenti intendiamo declinarlo.
I lucani, pensano forse che il destino del capoluogo non si incroci con quella della comunità regione? Il destino di Potenza è il destino della Basilicata.
Potenza eroga servizi a una comunità più vasta della popolazione residente. Alcuni dati rendono evidente la funzione strategica svolta dalla Città Capoluogo di Regione.
Ogni giorno circa 40 mila persone vengono a Potenza per studiare, lavorare, farsi curare o sbrigare faccende burocratiche. Ogni giorno 40 mila persone fruiscono dei servizi che la città capoluogo eroga.
Il 70% del fabbisogno energetico della intera regione è assorbito dagli immobili delle due città capoluogo, Potenza e Matera.
Lo smaltimento in discarica nel 2013 è costato ai lucani più di 20 Milioni di euro, guadagno facile a cui, per qualcuno, evidentemente è proprio difficile rinunciare.
La città di Potenza produce circa il 65% dei rifiuti prodotti nell’intera provincia e spende ogni anno solo per conferire in discarica circa cinque milioni di euro.
Non si può continuare a buttare ingenti risorse economiche in un “fosso”, quello delle discariche, che genera bassa quantità di lavoro, crea enormi danni ambientali e tanti problemi ai bilanci comunali.
Siamo arretrati, facciamo fatica ad uscire dalla preistoria, rappresentata dalle discariche, per avviarci verso la modernità fatta di cittadini che separano i rifiuti a casa e di imprese che recuperano e riutilizzano i materiali.
Ci dispiace constatare il ritardo delle Istituzioni nello sposare questa filosofia e il loro persistere in un atteggiamento dilatorio.
Tutti questi dati ci dicono che Potenza non è solo i suoi residenti; Potenza è molto di più, è un pezzo importante della Basilicata. Potenza è una comunità vasta di lucani che fruiscono di servizi essenziali.
Spesso guardo gli occhi dei miei coetanei i e leggo solo stanchezza, sfiducia e rassegnazione, la città di rischia di spegnersi come gli occhi di quelle persone. La gente pensa che i politici siano incapaci a dare soluzioni e buoni solo a fare chiacchiere. Ma il problema non è di questo o quel politico; il problema è il problema di una intera comunità.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha ritenuto opportuno, condividendo analisi e proposta con tutti i colleghi che hanno sottoscritto il documento che ha portato alla revoca delle dimissioni di De Luca, inoltrare richiesta al Presidente del Consiglio Comunale di convocare con urgenza un consiglio avente a tema: Potenza città capoluogo; quali politiche e quali prospettive per la città e la regione. Sentiamo il dovere di fare di più per porre questo tema al centro della agenda politica lucana ed auspichiamo che il dibattito veda il coinvolgimento e la partecipazione degli altri livelli istituzionali.
Potenza deve vivere. Io non mi rassegno ad assistere la suo funerale, magari suonando la marcia funebre. Basta parlare a noi stessi e di noi stessi; parliamo di Potenza, parliamo della Basilicata, dobbiamo recuperare, tutti, classe politica in primis, ma anche società civile, la capacità di stare sulle questioni di merito. Sforziamoci di trovare insieme le soluzioni che i cittadini si aspettano.

* Il Segretario Cittadino PD Potenza

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