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Siglato a Reggio Calabria un protocollo d’intesa tra la Commissione regionale per l’emersione del lavoro non regolare e l’azienda Calabria Lavoro, dal presidente Benedetto Di Iacovo (in foto) e dal direttore Daniela De Blasi. Al centro dell’intesa la lotta al sommerso e all’illegalità e l’incremento del tasso dell’occupazione regolare.
L’accordo sancisce una cooperazione tra i due enti al fine di ridurre le difficoltà di accesso nel mercato del lavoro, favorendo lo sviluppo socio-economico della regione.
L’intesa prevede inoltre lo scambio reciproco di informazioni presenti dall’interno dei due enti e l’incrocio di dati, anche del monitoraggio, che possano essere utili per stilare in modo esaustivo il sesto rapporto sul lavoro sommerso la cui presentazione è fissata per dicembre.
La Commissione inoltre, individuerà, d’intesa con le parti sociali, una coerente strategia di per favorire, nella regolarità e qualità del lavoro ed in condizioni di sicurezza, l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, mentre l’azienda Calabria Lavoro fornirà assistenza tecnica alla Commissione regionale per l’emersione.
«Il mercato del lavoro calabrese – hanno affermato congiuntamente Di Iacovo e De Blasio – è da sempre uno dei mercati regionali del lavoro meno in equilibrio, ovvero in cui più gravemente si è manifestato il fenomeno della disoccupazione. La disoccupazione, che misura lo squilibrio esistente fra domanda ed offerta di lavoro, e costituisce anche un indicatore del potenziale umano inutilizzato e del livello di disagio economico e sociale di un’ area, per quanto si sia ridotto negli ultimi anni, assume ancora delle dimensioni assolute e relative che proiettano la Calabria tra le regioni più drammaticamente afflitte in Italia e in Europa. Si tenga inoltre presente che in Calabria la mancanza di lavoro riveste ulteriore interesse poichè è un evidente fenomeno strutturale; in altre parole, persiste ormai da diversi decenni, a dispetto di altre realtà regionali nelle quali è più un fenomeno ciclico, oppure è un fenomeno che denota una tendenza a un sensibile ridimensionamento».
«L’economia sommersa e il lavoro non regolare – proseguono – costituiscono, poi, una drammatica realtà per la Calabria. Se si somma l’economia criminale, con l’economia informale e l’economia non regolare viene probabilmente fuori che una parte consistente del Pil calabrese viene prodotto da questi settori e rimane quindi fuori dalle statistiche ufficiali. Questa situazione produce degli effetti macroscopici che non sfuggono ad un’analisi attenta dello scenario economico. Infatti, se è pur vero che il reddito pro-capite in Calabria è di molto al di sotto della media nazionale, non si riscontra però una diversità del modello di consumo delle famiglie rispetto alle regioni più ricche, segno – concludono Di Iacovo e De Blasio – di una capacità di spesa non giustificata dai dati ufficiali sul reddito».
Lunedì mattina a Lamezia Terme, intanto, si riunirà la Commissione presieduta da Di Iacovo per discutere all’ordine del giorno, la definizione dei contributi dei commissari al progetto di legge regionale sull’emersione, che si vuole sottoporre all’esame della Giunta e del Consiglio regionale come contributo, nella commissione preposta, al Testo unico sul lavoro che la regione intende adottare.

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