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di VITTORIO LAVIANO Ottanta famiglie di Melfi, residenti in via Montale nella popolosa contrada Bicocca, sono senza gas metano da oltre un anno. La rabbia di tanta gente, che dopo aver acquistato una casa nuova si vede costretta all’utilizzo delle anacronistiche bombole del gas, lunedì sera è esplosa davanti il municipio. In piazza campanile la delegazione di un neonato comitato ha incontrato sindaco e presidente del consiglio comunale. «Per l’ennesima volta Astor consegna lotti di case dove manca sempre tutto – spiega il residente, Teodoro D’Adamo – e lo stesso è accaduto qua in via Montale. Siamo venuti a vivere all’inizio senza luce, ascensore, acqua. Dopo aver faticosamente risolto questi problemi adesso è il metano che ci manca. Sono qui da ottobre dello scorso anno e nonostante le tante promesse ad oggi siamo ancora senza gas nelle case. Vi è un rimpallo di responsabilità tra comune, Astor e Italgas ma lo stallo continua». La ditta che ha costruito le case, che si trovano nel quartiere di Melfi a più alto sviluppo abitativo, ha realizzato autonomamente l’impianto del gas. Al momento di ottenere le necessarie autorizzazioni e la conseguente erogazione, Italgas ha chiesto ulteriori verifiche dell’impianto dove, pare, sia stata riscontrata una perdita. Il problema adesso è capire chi dovrà intervenire ed in quali tempi per mettere a norma l’impianto. «Intanto andiamo avanti con le bombole del gas sui terrazzini – aggiunge D’Adamo – ma con questo caldo si raggiungono anche venti chili di pressione. Viviamo in un pericolo costante. Ho inserito delle valvole di sicurezza ma ho sempre paura che la bombola possa scoppiare quando fuori si raggiungono i quaranta gradi». Davanti il municipio, lunedì sera, si sono vissuti attimi concitati. «Ho invitato il sindaco a riflettere su questa vicenda – spiega la madre di due figli piccoli, Maria Cristina Pietrantuno – e gli ho chiesto cosa avrebbe fatto se si fosse trovato lui in questa situazione. Con i bambini che chiedono di uscire sul terrazzino ho una paura micidiale. Le bombole, al momento indispensabili per le faccende domestiche, rappresentano un pericolo spaventoso con cui convivere. In inverno siamo costretti a fare provviste di bombole del gas e si può facilmente capire in quali condizioni andiamo avanti». Il problema diventa anche economico e non solo di sicurezza. «Ogni bombola costa ventidue euro – spiega la signora, Incoronata Tarantino – ed in inverno ne abbiamo consumate anche fino a sei. Sono costi che incidono enormemente sui nostri bilanci familiari. Crediamo sia davvero giunto il momento di risolvere questa vera e propria emergenza». La risposta degli amministratori. «Comprendo lo stato d’animo dei cittadini – conclude il sindaco, Ernesto Navazio – ma vorrei dire loro che stiamo facendo tutto il possibile perché la rete sia collaudata e verificata, rispetto alle anomalie che sono state riscontrate. Solo allora potremo prendere la decisione più opportuna e nell’interesse dei residenti”. Pare che i contatti nuovamente avviati con la direzione nazionale piemontese di Italgas stiano portando buone notizie per i cittadini di Melfi. Il sindaco avrebbe ricevuto rassicurazioni che i lavori di riparazione potrebbero partire a breve. Poi bisognerà capire se le opere saranno a carico di Italgas o della ditta che ha costruito le case. Quello sarà un altro grosso problema che si riproporrà implacabile e di difficile soluzione.

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