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Sono in corso alcuni sequestri preventivi da parte della Guardia di Finanza di quattro ville e relative pertinenze, edificate in difformità dei permessi di costruzione rilasciati, nelle località «Sughero» e «Bivona» di Vibo Valentia.
Le aree sarebbero soggette a rischio alluvione.
Il valore degli immobili sequestrati è di circa 10 milioni di euro.
Il provvedimento di sequestro delle strutture, alcune dotate di piscine, solarium e terrazza belvedere, è stato disposto dal Gip del tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura. L’attività fa seguito al sequestro di altri immobili effettuato dalle fiamme gialle il 17 di luglio scorso. La zona di Bivona venne interessata il 3 luglio del 2006 dall’alluvione che provocò la morte di tre persone. Gli immobili interessati dal provvedimento di sequestro sono interamente adibiti ad uso residenziale in difformità dai permessi a costruire. Per altri manufatti, invece, è stata appurata la realizzazione abusiva successivamente sanata dal rilascio di concessioni in sanatoria. Di particolare rilievo ai fini ambientali, è risultata la villa realizzata nella frazione Bivona, edificata su un’area classificata dal Piano di Assetto Idrogeologico come zona ad indice di pericolosità»R3» – ad elevato rischio d’inondazione. Nel corso delle operazioni sono stati notificati 10 avvisi di garanzia ad altrettante persone fisiche a vario titolo coinvolte nelle indagini nelle loro qualità di proprietari, progettisti e direttori dei lavori, per i reati previsti in materia di abusivismo edilizio.
LE DICHIARAZIONI DEL PROCURATORE
«Si tratta – ha detto Mario Spagnuolo – di un primo significativo riscontro giurisdizionale alle attività svolte dalla Procura con la conferma del provvedimento di urgenza del 17 luglio scorso e l’emissione di ulteriori provvedimenti. L’impegno dell’ Ufficio prosegue perchè le attività non sono ancora concluse e perchè il lavoro è funzionale alla ricostruzione di una complessa e lunga serie di irregolarità nella gestione del territorio che hanno compromesso equilibri ambientali con gravi pericoli per la pubblica incolumità».

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