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di MARIO DI TRANI*
IN merito all’annosa vicenda di Villa Nitti, di recente rilanciata da “Il Quotidiano” e ripresa dalla consigliera del Gruppo Consiliare di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea Emilia Simonetti con una nota inviata al presidente della Giunta Regionale e, per conoscenza, al sottoscritto, ritengo sottolineare che nel mio primo incontro ufficiale con il presidente della Giunta Regionale Vito De Filippo, avvenuto venerdì 24 c.m., tra i problemi più urgenti da affrontare, certamente vi è la necessità di individuare un’idonea soluzione tesa a conferire a Villa Nitti un assetto definitivo in linea con la sua valenza storico-culturale. Per quanto mi riguarda, aggiungo che, nella mia precedente esperienza da sindaco nel quadriennio 1997-2001, si svolsero presso la sede comunale ben due incontri di alto livello a cui parteciparono, oltre al sottoscritto, alle autorità locali e agli assessori e consiglieri di questo Comune, l’assessore regionale alla Programmazione Rocco Colangelo ed il presidente della III Commissione Consiliare Regionale Domenico Maroscia, la professoressa Viparelli in rappresentanza del Magnifico Rettore dell’università di Basilicata, professor Boari, il direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e della Comunicazione dell’Università di Salerno, professor Pasquale Persico, il professor Cersosimo per l’Università della Calabria, il preside della Facoltà di Scienze Nautiche dell’Istituto Universitario di Napoli, professor Antonio Pugliano, il professor Cuomo per il C.N.R., l’Amministratore Unico dell’Azienda di Promozione Turistica della Basilicata, Iso De Bonis. All’epoca, l’idea emergente da me condivisa fu quella di fare di Villa Nitti sede di un “Osservatorio del Mare” attrezzando appunto la struttura di ogni mezzo e di ogni opportunità tecnica intesa a realizzare tale obiettivo. Gli eventi politico-amministrativi comunali successivi al 2001 hanno obiettivamente posto in secondo piano il problema di Villa Nitti e dell’Osservatorio del Mare non se ne è più parlato. Come ho già precisato in campagna elettorale su questo tema come su altri, in particolare, Sanità e Programmazione Urbanistica del nostro territorio, non potrò ripartire se non da dove ho lasciato nel 2001. In definitiva, per Villa Nitti rilancio l’idea dell’Osservatorio del Mare restando però aperto ad altre eventuali possibili soluzioni purchè abbiano la finalità non solo di valorizzare le potenzialità di Villa Nitti ma che siano anche coerenti con il ruolo socio-culturale dello storico edificio e con le sue vocazioni ambientali.

*sindaco di Maratea
di FRANCO MATTIA*
La campagna de Il Quotidiano “Salviamo Villa Nitti”, oltre ad essere un esempio positivo del ruolo che gli organi di informazione possono svolgere, accendendo i riflettori su problemi specifici che le istituzioni spesso sottovalutano o dimenticano, nel caso specifico, sollecita tutti, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità, a dare risposte alle dieci domande sollevate, non certo per pura curiosità, da Il Quotidiano per arrivare in tempi ravvicinati, attraverso una Conferenza di Servizi con i tanti soggetti coinvolti (Regione, Soprintendenze e Ministero ai Beni Culturali, Comune di Maratea, Provincia di Potenza ma anche associazioni culturali) alla definizione di una proposta sulla destinazione d’uso.
Mi sembra necessario coinvolgere in questa fase di concertazione anche il Ministero ai Beni Culturali perché la destinazione di Villa Nitti non può che essere quella di un riferimento culturale e scientifico e proprio dal Ministero possono venire indicazioni preziose, in grado di attivare nuovi canali finanziari e di proiettare il “contenitore” all’interno dei programmi nazionali, europei e del processo di europartenariato con i Paesi del Bacino del Mediterraneo. In più occasioni è stata evidenziata l’opportunità per la Basilicata di inserirsi nelle attività di cooperazione euromediterranea, mettendo a disposizione sul piano scientifico la sua rete di strutture ed istituti (dall’Università alle sedi del Cnr, al Centro di Geodesia Spaziale di Matera, sino a Metapontum Agrobios e all’Enea di Rotondella) che hanno già, nel corso degli anni, ospitato studenti e ricercatori provenienti dai Paesi del Nord Africa. Anche Villa Nitti può diventare un Centro di Studi Culturali del Mediterraneo contribuendo a superare una carenza di iniziative di carattere culturale che invece sono un elemento fondamentale di cooperazione e comprensione tra culture di popoli che vivono sulle due sponde opposte del Mediterraneo. Nei prossimi giorni rivolgerò un invito al ministro Bondi per una sua visita a Maratea e quindi a Villa Nitti per coinvolgerlo direttamente nella fase di concertazione sul futuro della struttura.

*vice presidente del Consiglio regionale

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