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Dopo 6 anni di confronti e dibattiti, vede la luce il Piano sociale calabrese. All’unanimità, la terza Commissione consiliare «Attività sociali, sanitarie, culturali e formative» presieduta da Pietro Giamborino, si è pronunciata favorevolmente sulla proposta di provvedimento «Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali e indirizzi per le definizione dei Piani di zona».
Il testo consta di quattro capitoli: il primo riguarda il Piano d’indirizzo per politiche sociali innovative; il secondo, un piano sociale per lo sviluppo di un Welfare delle responsabilità; il terzo, il sistema integrato di interventi e servizi sociali e i diritti esigibili, l’ultimo riguarda le risorse per il finanziamento delle politiche sociali.
Con questo provvedimento, le politiche sociali in Calabria acquistano il ruolo di politiche universali non più rivolte esclusivamente ai cittadini in stato di povertà o disagio, ma alla generalità degli individui senza alcun vincolo di appartenenza a speciali categorie. Il processo di riforma che si andrà ad innescare con il nuovo Piano è destinato ad aprire nuovi assetti istituzionali nel contesto del sistema sociale calabrese. Fra le novità più salienti, il nuovo provvedimento mette in atto lo strumento principale di programmazione individuato nel Piano di zona dalla legge quadro. Si passa così ad una programmazione partecipata nella quale ciascun ente istituzionale è responsabile della pianificazione per il proprio livello di responsabilità all’interno di linee guida introdotte a livello centrale.
Attraverso il Piano di zona, l’associazione intercomunale, di cui fanno parte gli attori principali e istituzionali del welfare locale, coincidente con il distretto sanitario dell’As di riferimento, deve ricercare la massima integrazione col sistema sanitario e la migliore collaborazione di tutti i soggetti pubblici e privati presenti in tale area.
I piani di zona si pongono i seguenti obiettivi: realizzare nel territorio il sistema integrato dei servizi sociali; dare priorità ai bisogni; qualificare la spesa; promuovere iniziative di formazione e aggiornamento; favorire l’integrazione e definire i criteri di ripartizione. La Commissione ha dato parere favorevole (con l’astensione dell’Udc) alla proposta di legge «Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale». Con questo provvedimento, la Regione Calabria riconosce la cooperazione sociale quale forma di autogestione e partecipazione diretta dei cittadini ai processi solidaristici di sviluppo economico, di sostegno alle fasce deboli della popolazione, di costruzione di reti civiche e di progetti volti a realizzare il buon governo e la crescita del territorio. Per l’anno 2009 la copertura finanziaria della legge ammonta ad un 1 milione di euro «Una cifra che – è stato da più parti ribadito in Commissione – andrebbe accresciuta». Adesso il provvedimento dovrà passare al vaglio della Commissione Bilancio per la parte riferita alla norma finanziaria».

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