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«Mi spiace dover dare visibilità ad un amministratore della Repubblica italiana la cui mente si è tanto smarrita da fargli perdere la bussola del rapporto istituzionale, politico e sociale, che regolamenta il nostro Paese. È talmente perso nei suoi deliri da suscitare nelle menti più avvedute fantasmi fin troppo importanti per lui».
Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia, commenta la decisione del sindaco di Acquaformosa (CS) che ha dichiarato il suo comune «deleghistizzato» convocando un consiglio comunale.
«Viene invece solo da sorridere nel constatare che un sindaco, e lo dico da amministratore (ed è dal 1983 che lo sono), abbia come principale preoccupazione quella di mettere tabelloni per dire che il suo somune è «deleghistizzato», ammesso che ciò voglia dire qualcosa per la stragrande maggioranza degli italiani».
«Stupisce – ha aggiunto Zaia – che in momento nel quale molti temi che riguardano il Mezzogiorno d’Italia sono al centro del dibattito politico, un sindaco senta la necessità di una simile iniziativa propagandistica. Viene il dubbio che in realtà si abbia paura del federalismo e delle idee di fondo della Lega che cominciano a penetrare anche nel sud del Paese». Poi l’affondo continua: «Come Manzoni andò a sciacquare i panni in Arno per appropriarsi delle parole giuste per scrivere i Promessi Sposi – scrive il ministro – forse il nostro dovrebbe venire a risciacquare i propri deliri e i propri fantasmi nel Po. Le sue cognizioni di quello che definisce «il pensiero leghista» sono raccapriccianti. Lo invito, per questa sua stranita formazione culturale, ad andare oltre i luoghi comuni e a superare quelli che a me appaiono semplicemente dei pregiudizi. Venga in Val Padana, parli con il popolo leghista e si renderà conto di quanto lui abbia bisogno di un bel corso di formazione alla democrazia».

LA RISPOSTA DEL SINDACO DI ACQUAFORMOSA
«Da umile contadino, sindaco di una piccola comunità, mi ha sorpreso la dichiarazione del Ministro Zaia. Evidentemente è un problema che sta a cuore alla Lega, perchè se un ministro risponde vuol dire che ho colto nel segno con la mia provocazione».
A dirlo è Giovanni Manoccio, sindaco di Acquaformosa (CS), il cui consiglio comunale ha votato all’unanimità il montaggio di cartelli con la scritta ‘Comune Deleghistizzato’ all’ingresso del paese.
«Il nostro è un deliberato che tende a far risaltare la cultura leghista, non la Lega in quanto tale. Una cultura che ci offende quotidianamente: ogni tre parole che spende, due sono contro i meridionali. Si dovrebbero indignare tutti i rappresentanti del Meridione che siedono in Parlamento, non solo i calabresi», dice il combattivo sindaco.
«Abbiamo però anche proposto un gemellaggio con un comune leghista, perchè vogliamo sottolineare che non siamo a priori contro questa cultura. Se ci conoscessimo, sarebbe tutto più facile, perchè attraverso la conoscenza potremmo smussare tanti problemi che affliggono la nostra società. Io ho una figlia che studia a Bari, con enormi sacrifici per la mia famiglia. Magari poi andrà a lavorare al Nord, come tanti giovani. Così le ricchezze investite dal Sud arricchiranno solo il Nord. E questo neanche ci viene riconosciuto, mai».

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