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di FRANCESCO CALIA
Il Sindaco di Matera, Emilio Nicola Buccico, ha vietato la somministrazione di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, ai minori di 16 anni.
Sulla falsa riga di quanto accaduto a Milano, città pioniera della rivisitazione della già esistente norma, anche la città dei Sassi si è adeguata. Nessun locale pubblico potrà vendere e somministrare bevande di qualsiasi gradazione alcolica ai minori di 16 anni, pena una sanzione amministrativa compresa tra i 25 ed i 500 euro. La notizia è stata appresa con grossa soddisfazione dagli esercenti materani, che sono pronti a far rispettare il divieto, in molti casi già rispettato. «Sono pienamente favorevole all’ordinanza -ha affermato Loris Calderola del Caffè della Piazzetta- perchè, come si sa, è palesemente assurdo far bere minori di 16 anni». Come dello stesso parere è Enzo Tarasco, gestore del Cristal Merilyn Cafè. «E’ una cosa più che ovvia -ha commentato l’imprenditore materano- ed hanno fatto benissimo a sottolineare una normativa che nel resto del mondo, Europa del nord e Usa in primis, fanno rispettare da moltissimi anni. Siamo noi che arriviamo a questa decisione colpevolmente in ritardo». Anche da parte della cittadinanza c’è stata una buona percezione della decisione del sindaco.
«L’ordinanza può essere un primo importante passo -ha spiegato Pasquale Difonzo- ma sono pienamente d’accordo sulla non somministrazione di bevande alcoliche ai ragazzi, e porterei il divieto sino ai 18 anni. Anche perchè, il bere rende i giovani spesso incontrollabili e, soprattutto, crea danni fisici importanti». Qualche rischio di possibile mal funzionamento è stato fatto notare da alcuni intervistati. «Penso che questa non sia la soluzione -ha spiegato la signora Lionetti di PaninoBar- perchè il problema sono i genitori dei giovani. Molto spesso vediamo adulti che chiedono ai figli di acquistare alcool per loro».
Idea diversa per Andrea De Simmeo del Caffè I due Sassi. «E’ giusto dare applicazione alla legge già esistente, anche se sembra che sia possibile sviarla in tanti modi perchè un pò lacunosa. Solamente se si inseriscono i giusti controlli accanto all’ordinanza, potremmo vedere dei seri progressi per quanto riguarda il problema, tutti inizieranno a rispettare la legge e il fenomeno risulterà molto più controllabile». L’errore potrebbe essere ricercato anche nelle modalità di vendita, come fa notare Claudio Montemurro, barman del That’s Amore. «Io sarei propenso a creare un prezziario uniforme per tutte le attività, dai bar agli alimentari dopo una certa ora, per evitare delle sgradevoli situazioni nelle quali, con soli 10 euro, si rischia di creare un grave danno a chiunque. Comunque, la norma non modificherà la routine delle attività, che già applicavano la legge. «La nostra attività continuerà nella propria “lotta”, nata all’apertura (un anno e mezzo fa, ndr) -ci racconta Claudio Montemurro- quando ci siamo imposti di non vendere bevande alcoliche ai minori di 18 anni, anche per evitare un ambiente con troppi ragazzi giovani e giovanissimi che richiedono alcolici e posso dire che oggi, dopo tanta fatica, abbiamo raggiunto il nostro risultato». La percezione del fenomeno da parte degli esercenti intervistati è comunque bassa. «Siamo abituati a chiedere il documento ai ragazzi che riteniamo abbiamo meno di 16 anni -aggiunge Loris Calderola- e ci è anche capitato di mandare via alcuni ragazzi senza documento, ma non capita spesso». Come la stessa sensazione l’hanno avuta la signora Lionetti e Andrea De Simmeo. «Non ho avuto una grande percezione del fenomeno dell’alcolismo -ha detto la prima- soprattutto da parte dei ragazzi minori di 16 anni ai quali vendiamo di solito la coca cola con i panini che prepariamo». Mentre è una zona poco frequentata dai giovanissimi quella di Piazza Sedile. «Non ci sono minori di sedici anni di solito in questa zona della città-ha ammesso il secondo- nonostante questo, cerchiamo sempre di prestare la massima attenzione». Un’idea sarebbe, inoltre, quella di controllare maggiormente i giovanissimi. «Non ho mai visto effettuare un alcool test a ragazzi sul motorino -ha fatto notare Claudio Montemurro- e questo potrebbe essere un ottimo controllo».
Mette tutti d’accordo la seconda parte dell’ordinanza, che impone sanzioni economiche anche ai privati, trasgressori nel gettare o abbandonare fuori dagli appositi contenitori i rifiuti creati dalle bevande consumate. «Sono pienamente concorde, anche se -ha concluso il barman del That’s Amore- dovrebbe essere potenziato il servizio di nettezza urbana per evitarci di ripulire anche gli spazi comunali». Stessa linea d’onda per Loris Calderola e Enzo Tarasco. «Servirebbero maggiori cassonetti -ha detto il primo- per far rispettare l’ordinanza e fare un lavoro capillare». Soprattutto per il degrado che si crea. «E’ deprimente -ha concluso il gestore del Caffè della Piazzetta- ciò che un turista può vedere dopo una serata se non si adottano le giuste precauzioni».

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