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di ANTONELLA CIERVO NEGLI ultimi 16 anni Matera ha vissuto trasformazioni significative che ne hanno segnato il territorio anche sotto il profilo delle abitudini sociali. Il consumo degli stupefacenti, infatti, è cambiato di pari passo con l’età degli assuntori. Nessuno avrebbe mai immaginato che gli eroinomani dannati degli anni ‘70, sarebbero stati inconsapevoli “padri” della generazione attuale che preferisce l’eroina da fumare, al buco della contestazione post-sessantottina.
«Una volta i tossicodipendenti erano pochi, facilmente individuabili, emarginati dalla società – spiega Lucia D’Ambrosio, direttore del Ser.T di Matera – oggi, invece, appartengono a fasce sociali molto meno disagiate, svolgono regolari attività, studiano, hanno esistenze generalmente più sane perchè prendono maggiori precauzioni, e spesso si rivolgono a noi accompagnati dai familiari (mogli, genitori per i minorenni, ecc.)».
Il quadro che emerge, dunque, conferma il disagio sociale che spinge all’uso di sostanze stupefacenti ma, al tempo stesso, indica un inserimento sociale maggiore, meno controllabile dovuto soprattutto alla diffusione capillare delle droghe.
«Fino a qualche anno fa – spiega ancora la D’Ambrosio – a Matera non ci si poteva procurare la droga; per ottenerla bisognava spostarsi in altre regioni. Oggi non è più così».
L’elemento chiave che, però, indica il vero “salto di qualità” è legato all’età media degli assuntori che è notevolmente cambiata.
«Secondo dati relativi all’attività dei Ser.T del 2007, a livello nazionale, si è registrato un crollo dell’età media sia per il consumo di eroina che di cocaina. Il dato percettivo che abbiamo, in base al nostro lavoro quotidiano – prosegue Lucia D’Ambrosio – conferma un alta percentuale di accessi al nostro servizio, da parte di minori».
L’incremento di consumo di eroina, non segnala un disagio giovanile mutato quanto, piuttosto, la necessità di provare qualcosa di diverso, a costi accessibili e senza più necessità di passare all’ago.
«L’eroina oggi si può fumare e questo la rende più facile per i giovani. L’elemento preoccupante è legato, però, alla completa disinformazione dei ragazzi secondo i quali questa sostanza non creerebbe danni e non sarebbe più pericolosa di altri stupefacenti, come l’hashish e la marjiuana. Queste generazioni non hanno vissuto l’esperienza degli anni ’70 e le conseguenze che il consumo di eroina provocò». Un errore che, invece, si paga con una dipendenza quasi impossibile da combattere.
Con una spesa che varia da 5 a 10 euro, lo sballo è assicurato, anche se poi il ricorso al Ser.T è quasi sempre il passo successivo.
«E’ cambiata la modalità dello spaccio, inserita in una sorta di operazione di marketing mondiale – aggiunge Lucia D’Ambrosio – la viviamo sotto i nostri occhi anche con la presenza di piccoli spacciatori che è l’aspetto che ci preoccupa di più. L’anno scorso gli accessi al nostro servizio sono stati 500; immaginiamo cosa, invece, resta fuori e che ci viene riferito dai giovanissimi che vengono da noi. I ragazzi sono problematici, cresciuti con l’attitudine al consumo e quindi giunti all’eroina. Il trend riguarda anche i centri della provincia di Matera. Il nostro lavoro di sensibilizzazione ha comunque portato dei risultati tanto è vero che in un certo periodo abbiamo registrato una sorta di sorpasso: i soggetti provenienti dai centri della provincia che si rivolgevano a noi, avevano superato quelli di Matera».
Le statistiche difficilmente fotografano ciò che davvero accade nei nostri centri dove, però, la canna è superata dalla voglia di superare il limite. A volte senza ritorno.

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