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di FABIO AMENDOLARA
POTENZA – C’è chi bighellonava nella stazione di notte, chi ha attraversato i binari, chi se ne andava in giro armato, chi ha fornito false generalità, chi ha danneggiato i treni, chi cercava la fama da Lupin e svaligiava le cuccette. E poi ci sono gli stranieri irregolari e le prostitute. E’ stato un mese intenso per gli agenti della polizia ferroviaria di Potenza.
L’ultimo intervento è quello di sabato mattina. Un sovrintendente e un agente si avvicinano a un ragazzo di Oppido Lucano fermo sul marciapiede dello scalo ferroviario. Gli chiedono i documenti. Il ragazzo comincia a sudare. Si agita. «Ci segua», gli dicono. L’ufficio della Polfer, alla stazione inferiore di Potenza, è in fondo al binario uno. Subito prima del binario tronco. Dopo una perquisizione – risulta al Quotidiano – il ragazzo è stato denunciato per porto abusivo d’arma da taglio. Nascondeva in uno zaino due coltelli: uno con la lama da sei centimetri, l’altro con la lama da 10. L’operazione più importante, però, è quella portata a termine l’11 agosto. Per tutta la giornata – conferma il gestore di un’attività commerciale dello scalo inferiore – due agenti hanno presidiato l’area. Quel giorno sono state controllate 24 persone. Sei avevano precedenti penali. «I controlli – spiega un funzionario del compartimento Polfer di Bari, da cui dipende la sede di Potenza – fanno sì che tra i cittadini aumenti la percezione di sicurezza». Non solo. Permettono agli agenti di acquisire notizie. Come quelle che gli hanno permesso di identificare e denunciare due prostitute nigeriane. Arrivavano a Potenza in pullman, o con un treno che, prima, fa scalo a Napoli. Gli agenti erano già informati. Erano state tante le segnalazioni di persone che frequentano la stazione. E poi, le due ragazze, spesso, viaggiavano senza biglietto. C’è addirittura chi ricorda una feroce litigata con un controllore che pretendeva la regolarizzazione del viaggio. Di notte, poi, usano il sottopassaggio e i bagni della stazione per cambiarsi e truccarsi. Una storia che è nota anche agli uffici della Questura. Quella sera c’erano i due agenti ad aspettarle. Le due – raccontano alcune persone che erano presenti – sono scese dall’autobus e, appena hanno visto i poliziotti, hanno cercato di scappare. Gli agenti le hanno fermate e trattenute. Successivamente sono state denunciate. Poi, raccontano alla stazione, c’è il caso del ladro professionista. Un napoletano che si confondeva con i viaggiatori e aspettava le ore notturne per agire. A Potenza è famosissimo e i suoi colpi erano diventate quasi una leggenda. Gli agenti della Polfer sono saliti in treno con lui. Hanno aspettato che entrasse in una cuccetta e all’uscita l’hanno fermato. Aveva addosso la refurtiva. In quel caso è scattato l’arresto in flagranza. E ancora, raccontano di un tizio che, chissà per quali ragioni, non voleva fornire le sue generalità. Alla fine ha fornito agli agenti un nome falso e ha detto che stava aspettando sua figlia. All’arrivo della ragazza gli agenti le hanno chiesto i documenti anche a lei. Il cognome era diverso. E’ bastata una breve consultazione dei terminali della polizia per scoprire le vere generalità dell’uomo. Ma questo caso, forse, è ancora in fase d’indagine.

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