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PRIMA DIVISIONE- POTENZA SI CUCE LA BOCCA
GIULIANOVA – Il Potenza esordisce con il primo “silenzio stampa” della stagione e, negli spogliatoi appare la storica figura (molto nota in Abruzzo) del diretore generale Vitorio Galigani. “Lo hanno deciso i giocatori” dice “sono un po’ nervosi (lo dice senza mai nominare il direttore di gara, ndr) e forse è meglio così perché, in questi casi, si potrebbero dire delle cose di cui poi ci si potrebbe pentire”. Ed allora si parla di partita. “Nel primo tempo” continua Galigani “nonostante abbiamo subito patito un’espulsione, siamo andati meglio. Abbiamo giocato di più, tenuto maggiormente il possesso della palla e siamo andati a rete creando in un caso una palla-gol molto pericolosa sulla quale si è disimpegnato bene il loro portiere. Nella ripresa, ci ha letteralmente spiazzato il gol subito a freddo dopo cinquanta secondi. Ecco, quell’episodio, che ha poi deciso la partita, ha influito sulla gara più di quanto non abbia fatto l’espulsione. Abbiamo tentato di rimontare o svantaggio sino alla fine creando più di un problema alla difesa giuliese, ma non siamo stati bravi a trovare il varco giusto per passare”. In casa Giulianova, il tecnico Leonardo Bitetto veste i panni del pompiere e spegne i facili entusiasmi creatisi in casa giallorossa. “Potevamo e dovevamo fare sicuramente meglio” dice il tecnico giuliese.
ARBITRO SOTTO TIRO-INDISCUTIBILMENTE cervellotico l’arbitraggio di Riccardo Colasanti da Siena. Il Potenza perde dopo otto minuti il suo regista Giannusa ammonito due volte: il primo giallo è un mistero glorioso (anonimo fallo in mediana, tutt’altro che grave), sul secondo un pizzico di ingenuità c’è.
Forse innervosito, dopo soli cinque giri di lancette l’ex del Cassino rincorre il suo dirimpettaio e lo atterra da dietro, senza nessuna cattiveria.
Ma rimane un fallo teoricamente evitabile, vista la zona del campo tutt’altro che pericolosa per la porta di Gragnaniello.
L’inferiorità numerica segna la partita dei rossoblu, costretti a cambiare atteggiamento tattico e ad arretrare gradualmente il baricentro lasciando campo agli uomini di Bitetto. Comprensibile il nervosismo di Capuano, nemmeno esageratamente scomposto quando poco prima della mezz’ora Aquino viene atterrato a pochi metri dalla panchina.
Il fallo non è da dietro, ma il fischio (senza ammonizione) sarebbe stato sacrosanto vista l’entrata in diagonale di Iachini sul dieci rossoblu. Prendere palla e gamba insieme – l’ha spiegato Pieluigi Collina intervistato dalla Gazzetta dello Sport a Ferragosto – non significa che l’azione sia necessariamente regolare.
Al direttore di gara però le rimostranze di Capuano (ripetiamo, sembrate dall’alto piuttosto civili) non stanno bene, l’allenatore rossoblu è fermamente invitato ad allontanarsi. Si posiziona nel gabbiotto munito di vetrata di fianco al settore ospiti, dove il tifo potentino si fa sentire novanta minuti e abbondano – che bel vedere – bandiere e stendardi.

A bordo campo rimane il fido vice Volini, con il preparatore atletico Santarsiero chiamato a fare la spola per comunicare alla panchina le indicazioni. La speranza è che – al netto della permalosità dell’arbitro, di cui il giudice sportivo dovrebbe tener conto – Capuano possa cavarsela con una multa. Almeno non gli verrebbe rovinato l’esordio vero, quello di domenica al Viviani.
p.s.
NIENTE ACQUISTI- Ostenta serenità, Giuseppe Postiglione. Nonostante il Potenza sia caduto nella trappola di una giornata da mare, in un campo non da C1, con il sole che batte forte in testa al signor Colasanti. “Un arbitraggio fortemente condizionante – attacca il patron in sala stampa – giocare una partita intera con l’uomo in meno per una decisione sbagliata ci ha tagliato le gambe, anche se non vogliamo accampare scuse”. Una variabile influente Postiglione la vede anche nella preparazione: “loro con una squadra di tanti ragazzini hanno necessità di partire forte, oggi correvano più di noi ma il nostro lavoro è impostato per brillare sulla distanza”. Resta il fatto che l’episodio decisivo non vede completamente assolto Gragnaniello: “non voglio colpevolizzarlo – afferma il numero uno societario – ma sicuramente il Giulianova non è passato in vantaggio solo per merito del buon Croce”.

L’ottimo seguito di tifosi ha stimolato al patron una riflessione: “voglio ringraziare chi è venuto fin qui non smettendo mai di incitarci, spero di vedere domenica il Viviani pieno contro l’Andria, ci attende una prova d’orgoglio per il pronto riscatto”. Chiusura quasi scontata, anche se rischia di diventare ripetitiva: novità di mercato? “Nessuna, non vi aspettate niente”. Postiglione tira il fiato e articola il suo ragionamento: “se pensate al centravanti vi dico che De Cesare ha fatto una grande partita, ma soprattutto ribadisco che mi manca la risposta della città, in primis per quanto riguarda le sponsorizzazioni ma anche per gli abbonamenti”. Eppure 600, per Potenza, sono un record: “lo so bene, ma non so cosa ci sia da festeggiare considerando che nel nostro girone una piazza come Cava ha sottoscritto 2000 tessere con una squadra ridimensionata rispetto all’anno passato, siamo una piccola realtà che già sta facendo miracoli visto con chi ci confrontiamo”.
p.s.

SECONDA DIVISIONE

QUI MELFI
LE PECCHE DIFENSIVE emerse nel contesto della partita, hanno di fatto acclarato la necessità di ricorrere ai ripari.
Dopo Sicignano che per Barletta sarà disponibile, oggi il Melfi conta di chiudere per il difensore centrale.
Antimo Grillo è in missione. Sfumato Bolic il cui atteggiamento ha irritato non poco i dirigenti federiciani, facendo fallire una operazione praticamente già chiusa, per ammissione degli stessi dirigenti gialloverdi, l’obiettivo è adesso Fabio Vignati, classe 84, ex di Cesena, Legnano, Pro Sesto, e Pistoiese.
Si tratta di un giocatore completo, non a livello di Bolic, ma comunque in grado di dare un contributo apprezzabile alla difesa normanna. Oggi è possibile che ci sia l’annuncio ufficiale.

Nel frattempo si professa soddisfatto Rodolfi per la prestazione fornita: ” Sono contento della prova dei ragazzi. Non era facile lottare contro questo Brindisi. Potevamo vincere ma anche perdere alla fine. Ho notato una bella reazione ed una prova di carattere. Tatticamente quando siamo passati al 4-3-3 le cose sono andate meglio ed abbiamo messo in difficoltà i nostri avversari. Comunque una prova confortante”. Poi un rilievo statistico: “Globalmente, dice Rodolfi, avevamo 90 anni in meno rispetto ai nostri avversari. In media 8 anni di meno a giocatore. Un dato non da poco che va unito al fatto che siamo una squadra rifatta per 10 -undicesimi che inevitabilmente ha bisogno di tempo per perfezionare certi meccanismi”.
Soddisfatto anche il presidente Maglione: ” Peccato per certi errori individuali che hanno precluso la vittoria. Comunque abbiamo giocato bene, alla pari contro il forte Brindisi che parte per vincere il campionato. Mi è piaciuta la reazione dopo lo svantaggio. Per una squadra giovane un particolare importante. Il pareggio ci sta stretto ma la cosa fondamentale e che sono ottimista per il futuro”.
Non poteva che fermarsi con i giornalisti anche Federicio Luis Arcamone, autore di una mirabile doppietta al debutto: ” Partita strana. Potevamo vincere e perdere. Certo che siamo stati davvero sfortunati in occasionedei due gol subiti. Sono felice per la mia doppietta e per aver regalato gioia a questo pubblico che spero ci segua sempre di più e con calore. Dobbiamo pensare ad una partita per volta e giocare con questo piglio. Possiamo toglierci delle soddisfazioni, pensando sempre però prima a salvarci”.
Chiusura con il tecnico brindisino Silva: ” Non mi aspettavo il ritorno del Melfi. Dopo la prima mezz’ora ero abbastanza tranquillo per come si erano messe le cose in campo. Poi abbiamo commesso degli errori incomprensibili per una squadra come la nostra ed abbiamo pagato. Dobbiamo ancora lavorare su certi aspetti”.
Lavoro che dovrà svolgere anche Rodolfi che candidamente ha ammesso che la squadra era al 70-75%. Basta poco per rendere ancor più forte questo Melfi che rispetto alla stagione scorsa sembra davvero partito con un’altra marcia.
Intanto alle viste c’è l’ultimo impegno di Coppa Italia, in calendario mercoledì a Melfi contro il Sorrento, ma ci sarà ampio turn over. La testa è già rivolta alla trasferta di Barletta in programma domenica.
Emilio Fidanzio

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