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di ANGELA PEPE Torna alla luce la storia a Grumentum. Ancora nuovi reperti riaffiorano con la campagna condotta dall’Università di Verona.
Quinta campagna estiva di scavi condotta nella città romana di Grumentum dall’équipe diretta dal professor Attilio Mastrocinque e dei ritrovamenti di reperti archeologici di cui il Quotidiano, ne aveva dato notizia meno di un mese fa. Neanche 30 giorni dal suo inizio (3 Agosto) che ecco riaffiorare ancora importanti novità, questa volta anche attraverso lo studio di reperti di epoca medioevale. Una campagna di scavi che ha coinvolto un grande numero tra archeologi, storici, epigrafisti, architetti e geofisici, preceduta da una scuola estiva sulle metodologie scientifiche applicate alla ceramica romana, svoltasi a Grumento Nova a fine luglio. Numerose le scoperte rinvenute. Le indagini nel settore vicino al tempio del culto imperiale, condotte da Federica Candelato, stanno portando in luce molti reperti del I secolo d.C., fra i quali alcuni frammenti della decorazione fittile del tempio. Fra i vari reperti si annovera una splendida coppa del vasaio aretino Tigrane, decorata a bassorilievo con satiri, menadi e tripodi. Teresa Peretti e molti altri specialisti continueranno quindi lo studio dei numerosi reperti anche durante i prossimi mesi. Come riferisce il professor Mastrocinque, «Se si potrà si effettueranno anche analisi di laboratorio per individuare quali sostanze fossero contenute nei vasi con coperchio trovati nello strato. Quest’anno – afferma Mastrocinque – non è stata possibile la ripresa dello scavo del tempio rotondo situato nei pressi del Capitolio, appena fuori della piazza del Foro. Di questo tempio sono emersi anche la cornice marmorea e l’altare, già privato dei suoi marmi nell’antichità. Ci sono probabilità – sempre a parere di Mastrocinque – che esso fosse il mundus della città, cioè il tempio di una divinità del mondo sotterraneo e della fecondità. Il settore di scavo fra le terme repubblicane e il Foro, affidato a Vincenzo Scalfari, ha permesso di far emergere strutture murarie e anche qualche tubatura per acqua. Ugo Fusco ha seguito le indagini nell’area del Capitolio, dove si venerava Giove.
Chiara Marchetti, Fiammetta Soriano e Lianka Camerlengo stanno lavorando alla documentazione di una casa lucana rinvenuta nell’area della basilica del Foro.
Mentre il direttore del museo archeologico, Antonio Capano, ed Alfredo Buonopane, dell’Università di Verona, stanno preparando la pubblicazione generale delle iscrizioni di Grumentum che, anno dopo anno, aumentano di numero grazie agli scavi archeologici. Novità stanno emergendo anche dallo studio dei reperti medievali, che stanno mostrando che la vita della città proseguì fino a tutto l’VIII secolo. I “medioevisti” Enrico Cirelli e Fabio Saggioro sono all’opera nel campo, che promette di cambiare la ricostruzione storica corrente della fine della città antica. «Nuove ricerche archeologiche che confermano – come ha commentato l’assessore regionale alla Formazione-Lavoro-Cultura, Antonio Autilio – il grande interesse scientifico-culturale per l’area di Grumentum e quindi la necessità di proseguire l’attività».

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