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di PIERO QUARTO
NON CI STANNO a perdere il proprio lavoro senza colpo ferire. I 341 tra docenti e personale Ata della scuola tagliati dall’ultime decisioni nazionali hanno avviato ieri mattina un sit-in davanti alla sede dell’Ufficio scolastico provinciale, sit-in che si è trasformato poi in un presidio ad oltranza che è continuato per tutta la notte e per l’intera giornata di oggi quando è prevista un’assemblea alla quale sono invitate anche associazioni, parlamentari e istituzioni. «Questi tagli sono sproporzionati rispetto ad altre province ed è anche per questo che non si riesce a comprendere queste decisioni che penalizzano particolarmente Matera» spiega Eustachio Nicoletti della Flc Cgil. E rincara la dose Giulio Arenella della Cisl Scuola: «il dimensionamento selvaggio si è già avviato e forse solo da noi perchè da altre parti non si è notato. Il taglio purtroppo è molto forte ed è per questo che abbiamo ritenuto opportuno dover sensibilizzare le istituzioni, ci aspettiamo una levata di scudi anche dai Comuni perchè si mette a repentaglio il diritto allo studio dei bambini».
E’ di ieri mattina il primo contatto con i vertici della Provincia di Matera alla ricerca di un conferenza di servizi con la Regione per arrivare ad un intesa che metta in campo un intervento diretto della Regione, attingendo a fondi regionali ed europei che possa in parte recuperare la forza lavoro a rischio. «Cerchiamo con questo incontro di arrivare ad una soluzione che permetta di sfruttare alcune risorse per andare incontro al mondo della scuola» spiega l’assessore provinciale Antonio Montemurro.
«Noi andremo avanti con questo presidio finchè non avremo risposte adeguate ad un problema di una gravità unica», racconta dal canto suo Nicoletti, «speriamo che l’assessore Autilio riconosca un’emergenza sociale in Basilicata e prenda le dovute iniziative. Riteniamo si possa arrivare alla sottoscrizione di un protocollo di intesa con il Miur che, facendo accesso su fondi regionali ed europei, permetta di mantenere in servizio una parte, speriamo il più consistente possibile, di queste persone utilizzando le graduatorie predisposte. Oggi mi aspetto dalla Regione delle risposte eccezionali che sono più che mai necessarie».
Nella notte non sono mancate le persone presenti al presidio che conta di stimolare il più possibile l’opinione pubblica su un problema che rischia di tenere in grossa difficoltà centinaia di famiglie: «si tratta per lo più di situazioni monoreddito, precari con almeno una decina di anni di anzianità nella scuola che non hanno diritto, per la particolare situazione della scuola, a nessun tipo di ammortizzatore sociale ma che si trovano improvvisamente in una situazione di estrema difficoltà. E’ per questo che ci aspettiamo risposte e attenzione dalle istituzioni» spiega Nicoletti.
Arenella aggiunge: «è il caso che ci si renda conto della situazione in cui si trovano centinaia di persone, la Regione deve prendere esempio e seguire la scia già messa in opera da altre realtà come Puglia e Sardegna. Non possiamo dire quanto si può incidere ma certo si può andare, almeno in parte, incontro alle tante esigenze che ci sono».
Infine l’ultima battuta sull’anno scolastico che va ad iniziare e che non dovrebbe risentire di queste tensioni. Non ci saranno ripercussioni, Arenella e Nicoletti lo dicono all’unisono. Almeno per ora.

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