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«In Calabria Italia dei Valori non sosterrà mai la ricandidatura di Agazio Loiero alla Regione». A dirlo il presidente di Italia dei valori, Antonio Di Pietro, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Catanzaro.
«In Calabria – ha aggiunto Di Pietro – c’è bisogno di un segno di discontinuità politica e di ricambio generazionale. La dirigenza nazionale di Italia dei valori ha affrontato a fondo il caso Calabria, anche con la dirigenza locale, ascoltando le ragioni di tutti, ma bisogna decidere».
Rispetto ad alcune posizioni diverse emerse all’interno del partito calabrese, a cominciare da quella del coordinatore Aurelio Misiti che non aveva escluso il sostegno a Loiero, Di Pietro ha detto: «Italia dei valori fa e chiede uno sforzo in più anche alla propria classe dirigente locale».
Da qui la decisione del commissariamento del partito regionale con l’azzeramento anche dei coordinatori provinciali. «Un commissariamento – ha detto il presidente del partito – non come defenestramento di qualcuno, ma come azione politica congressuale». Di Pietro ha, infine, espresso il proprio apprezzamento a Misiti, evidenziando la necessità che «nessuno debba andare via dal partito».
Di Pietro si è poi soffermato sul commissariamento della sanità in Calabria definendolo «necessario e doveroso per riportare trasparenza ed efficienza, anche contabile ed è improponibile che venga affidato a chi ha provocato il dissesto come avvenuto, vergognosamente, in altre regioni».
«Di sanità – ha aggiunto il presidente nazionale di Idv – in Calabria si muore. La sanità calabrese è malata e quando la malattia arriva alla fase terminale bisogna tagliare la parte malata, a cominciare dalle teste. C’è la responsabilità politica di chi era ed è al governo della Regione e non ha risolto ma aggravato i problemi».
«Sappiamo – ha sostenuto Di Pietro – riferendosi al piano di rientro dal deficit che la Regione sta predisponendo – che sarà proposto un piano dell’ultimo minuto. un piano che non ha valore perchè chi lo propone non ha titolo politico».
Il commissario, ha poi spiegato Di Pietro, «deve essere una persona terza e indipendente che abbia un consenso visibile dei calabresi. Ma la cosa più importante è che sia messo in condizione di usare tutti gli organi per l’accertamento, compresa la polizia, al fine di verificare la trasparenza del settore e fare piazza pulita di quel sottobosco che c’è. Noi un’idea l’abbiamo, se saremo chiamati daremo il nostro contributo».

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