X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

«Se la notizia dovesse essere confermata, il Consorzio Scilla, formato da Impregilo e Condotte, che ha in appalto la costruzione del sesto maxilotto dell’A3, sta preparandosi a consumare, in via definitiva e senza appello, l’ennesima gravissima e vergognosa ingiustizia che si abbatterà sullo sviluppo del territorio e sui lavoratori». Sono giunte reazioni come pioggia durante una tempesta dopo che Il Quotidiano ha reso nota la notizia che i lavori di adeguamento della A3 saranno interrotti a Scilla. Ferma presa di posizione del segretario del Pdci Calabria e assessore regionale all’Urbanistica, Michelangelo Tripodi per il quale «quello che in tempi non sospetti avevamo denunciato pare si stia consumando definitivamente col colpevole silenzio dell’Anas, a partire dal presidente Pietro Ciucci, e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Altero Matteoli. Ora si parla di smantellamento dei cantieri. Quindi l’autostrada si fermerà se tutto va bene a Scilla. Villa San Giovanni e Reggio Calabria verranno completamente tagliati fuori. Abbiamo superato ogni limite di decenza – afferma Tripodi – e gran parte della responsabilità di quanto sta accadendo va data al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, che ha chiesto una rivisitazione del progetto che prevedeva da Scilla al quartiere Santa Caterina di Reggio opere di rifacimento totale del tratto ma non si è affatto preoccupato di dare e ricercare garanzie per il futuro dei lavoratori. Fatto sta che l’Anas ha accettato la richiesta ed ha deciso di non ammodernare più il tratto ma di riconvertire i lavori in un restyling. Adesso Anas e Consorzio Scilla sono a ferri corti tanto da smantellare completamente i cantieri, lasciando a casa da un giorno all’altro centinaia di lavoratori. Un atteggiamento inaccettabile ai danni delle maestranze e del territorio che non vedrà la realizzazione di un’opera strategica per lo sviluppo della Calabria».
Anche il segretario regionale di Prc, Nino De Gaetano, ha puntato il dito contro la decisione di bloccare i cantieri sull’A3 affermando come «mentre il ministro Matteoli dà i numeri e Gasparri attacca Ciucci, si chiudono i cantieri nel tratto compreso tra Scilla e Reggio Calabria (VI macrolotto). Solo il 1 settembre scorso – sostiene De Gaetano – nel replicare a un Gasparri in tale stato confusionale da attaccare Ciucci, e cioè il presidente dell’Anas e commissario straordinario del Ponte sullo Stretto indicato dal governo Berlusconi, per “gli intollerabili disservizi sull’A3”, il ministro Matteoli aveva dato i numeri, assicurando per il 2013 la conclusione dei lavori. Nonostante l’involontaria comicità del siparietto tra i due uomini del centrodestra, per i calabresi continua ad esserci ben poco da ridere pensando alla drammatica situazione della Sa-Rc e al grave stallo in cui versano i lavori sul tratto reggino». De Gaetano precisa che «in seguito ad un contenzioso con l’Anas, il Consorzio Scilla, formato da Impregilo e Condotte e impegnato nei lavori di ammodernamento sulla Sa-Rc, avrebbe deciso di chiudere i cantieri imponendo lo stop alla realizzazione delle opere in programma e generando non poche incertezze sulla loro prosecuzione. Già nel gennaio scorso Impregilo e Condotte avevano annunciato la cessazione delle attività svolte dai Consorzi Scilla I e II, la loro messa in liquidazione e il licenziamento dei 620 dipendenti (157 impiegati e 463 operai). In un secondo momento la protesta dei lavoratori e l’impegno dei sindacati erano riusciti a strappare la cassa integrazione straordinaria per 24 mesi ma nessuna garanzia sulla ripresa dei lavori. Dunque – sostiene De Gaetano – ci troviamo di fronte ad uno stop ampiamente annunciato, del quale Matteoli non poteva non sapere quando ha garantito che sulla Sa-Rc tutto procede come da programma. Purtroppo per i calabresi il programma del ministro è lo stesso in base al quale l’A3 doveva essere ultimata nel 2001 entro il 2006 e nel 2005 entro il 2008. Anche il 2013, c’è da scommettere, è destinato a restare solo un numero per gli archivi giornalistici».
Infine, il segretario provinciale di Reggio Calabria della Feneal-Uil, Francesco Maviglia, ha precisato che «come sindacato, non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione in tal senso. In ogni caso sin da subito, la Feneal Uil, settore edile, si attiverà per fare il punto della situazione e prendere le conseguenti decisioni. Sono a rischio – prosegue – centinaia di posti di lavoro ed il sindacato vuole che sulla vicenda si faccia chiarezza. Non è possibile che nelle altre province i lavori vengano completati mentre a Reggio sorgono continuamente problemi. L’opera – conclude Maviglia – deve essere realizzata e non bisogna perdere nemmeno un posto di lavoro, soprattutto in questo periodo di crisi occupazionale. La Feneal Uil, continuerà a stare sempre in trincea a difesa dei lavoratori».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE