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di ALFREDO NARDI
La notizia era nell’aria da diversi giorni. Circolava con insistenza in città e negli ambienti sportivi cosentini, ma in pochi credevano che si potesse arrivare all’accordo: si pensava più alla solita illazione. Alle 22,30 di ieri sera, invece, Stefano Fiore, 34 anni, ha apposto la sua firma sul contratto che lo lega alla società rossoblù per tre anni: l’ex nazionale azzurro, dunque, da oggi è ufficialmente in forza al Cosenza Calcio 1914 e si allenerà con i nuovi compagni. Prima, però, è in programma la conferenza stampa di presentazione allo stadio San Vito alle 14,15. La firma, dicevamo, è arrivata ieri sera nello studio rendese del presidente Giuseppe Carnevale, alla presenza dello stesso patron, di suo figlio Ernesto, direttore amministrativo, del dg Massimiliano Mirabelli, dell’amministratore delegato Pino Chianello e del segretario Giuseppe Mangiarano. «Fiore, già regista della Nazionale azzurra e con una lunga carriera vissuta prevalentemente in serie A – recita il comunicato della società silana – torna a vestire la maglia rossoblù a distanza di 15 anni, dopo una serie di colloqui intercorsi con la società e con la piena convinzione di sposare il progetto-Cosenza. Nonostante le numerose richieste giuntegli da categorie superiori, ha infatti scelto di siglare un contratto triennale con il Cosenza». Quello di Stefano Fiore, non c’è che dire, è un vero e proprio colpo a sensazione, uno di quelli che sono destinati a cambiare aspirazioni e aspettative per l’immediato futuro e per quello a venire. L’obiettivo resta sempre quello della salvezza, ma ormai forse solo per la scaramanzia. La verità è che le ambizioni di società e squadra rossoblù crescono adesso a dismisura, anche se si è consapevoli che il campionato di Prima Divisione resta difficile anche se hai in squadra uno come Stefano Fiore. Mimmo Toscano, dal canto suo, se da un lato si troverà a gestire un gruppo di 30 giocatori, avrà comunque a sua disposizione un ventaglio di soluzioni tattiche da fare invidia anche alle supercorazzate Pescara e Verona, che da ieri sera staranno guardando il Cosenza con occhi completamente diversi. Fiore, che ha svolto tutto il ritiro precampionato con il Lecce, è in perfetta forma e come dice il dg Mirabelli «è già pronto a scendere in campo anche con il Verona domenica prossima. Da domani (oggi, ndr) si allenerà con i compagni di squadra e naturalmente sarà mister Toscano a valutare quando impiegarlo». Il neo centrocampista rossoblù, naturalmente non ha bisogno di presentazioni. Nel Cosenza è cresciuto e ha esordito in B e da Cosenza, nel 1994, ha preso il volo verso il calcio che conta, vestendo le maglie di Parma, Chievo, Padova, Udinese, Lazio, Valencia, Fiorentina, Torino, Livorno e Mantova. Ha vinto due volte la Coppa Uefa e una Coppa Italia con la maglia del Parma e una Coppa Italia con la Lazio. Con Zoff, Trapattoni e Lippi, poi, ha giocato per 38 volte con la maglia della nazionale, mettendo a segno due reti. Fu il grande protagonista degli Europei del 2000 (Italia sconfitta in finale al golden gol dalla Francia), coronati con quella splendida rete ai danni del Belgio. Ieri la scelta di sposare nuovamente la causa rossoblù e di chiudere nella sua città una luminosissima e più che onorevole carriera. Da parte sua nessuna dichiarazione (parlerà oggi in conferenza stampa). Solo una richiesta: «Per favore non titolate “Un Fiore all’occhiello per il Cosenza”. Sarebbe troppo scontato». Accontentato.

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