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Trenta persone sono state denunciate dalla Sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catanzaro (Reparto dipendente dal Compartimento Poltel «Calabria» di Reggio Calabria) nell’ambito diattività investigative volte alla repressione dei reati informatici e telematici.
Le denunce riguardano 21 cittadini italiani, otto di nazionalità rumena e una cittadina australiana. Gli investigatori della Polizia Postale in tempi rapidissimi hanno portato a termine sei indagini denunciando competente cinque soggetti (quattro residenti nella provincia di Catanzaro e uno nella città di Palermo) responsabili, rispettivamente, dei reati di minacce, diffamazione, ingiurie e molestie.
Oltre ad identificare un architetto che da quasi un anno minacciava e molestava a mezzo telefono il direttore di un noto residence del catanzarese, ed una badante che molestava tramite sms la figlia della sua assistita, gli inquirenti sono riusciti ad individuare un uomo che che, utilizzando uno spazio chat presente in un sito internet dedicato ad una squadra di calcio locale, offendeva l’onore e la reputazione del presidente della società calcistica.
Un altra persona, dopo essere riuscito ad accedere all’interno della casella di posta elettronica di una sua ex collega estrapolava e manipolava i dati dei documenti personali ed inserendo frasi oscene a sfondo sessuale, li trasmetteva ai conoscenti dell’ignara vittima.
Un altra persona ancora avrebbe pubblicato su un noto sito di condivisione file le foto di due ragazze diversamente abili, scattate durante una vacanza trascorsa in un villaggio della nostra provincia, le cui immagini, già non autorizzate, erano accompagnate da commenti con frasi a dir poco, secondo gli inquirenti, «raccapriccianti».
Quattro cittadini rumeni ed una cittadina australiana sono stati denunciati in quanto responsabili di prelievi on-line operati su conti correnti bancari o postali con la nota tecnica del phishing, al fine di impossessarsi di somme di denaro a danno di ignari cittadini utilizzando tali somme per l’attivazione a proprio favore di carte di pagamentoo schede telefoniche. Dato lo stato irreperibilità di queste persone in quanto senza fissa dimora, si è provveduto contestualmente a diramareuna nota di rintraccio valida anche per l’intero territorio europeo. Le altre persone identificate, si sono rese responsabili a vario titolo di truffa e-commerce), frode informatica, falsità materiale commessa dal privato, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, uso di atto falso, accesso abusivo ad un sistema telematico od informatico, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici, furto di account, sostituzione di persona. A conclusione dell’attività, gli operatori della Polizia delle Comunicazioni oltre a deferire i responsabili alle competenti autorità giudiziarie, hanno richiesto il sequestro dei conti correnti utilizzati per perpetrare le truffe.

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