X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

L’AGONIA di Capuano è destinata a continuare per altri sette giorni. Nemmeno domenica prossima a Terni il tecnico del Potenza potrà sedere sulla panchina rossoblù. Infatti, dopo una segnalazione di un rappresentante della Procura federale, il Giudice Sportivo della Lega Pro gli ha comminato un’altra giornata di squalifica. Il motivo è presto spiegato: nell’intervallo del match, in regime di squalifica, entrava negli spogliatoi della sua squadra. Almeno, questo è quanto recita il comunicato ufficiale della Lega. «Meglio così – dice in maniera anche sarcastica nella conferenza stampa di ieri pomeriggio – dalla tribuna si vede meglio la partita e poi, se il Potenza dovesse continuare a giocare così come ha fatto contro il Ravenna, sono ben contento di restare un’altra settimana sugli spalti».
Ironico, come sempre, ma non per questo sincero, almeno in questa circostanza. Perchè, è certo, a Capuano peserà la squalifica, come gli sono già pesate le due giornate sugli spalti del Viviani, in occasione delle sfide con Andria e Ravenna. Un allenatore è tale e dà il meglio di sè nel suo regno naturale, ossia in panchina. Dove, per completare il discorso, non siederà più Alberigo Volini, esonerato da Postiglione lunedì, che lo aveva sostituito nelle due gare interne.
«A lui va il mio più grande ringraziamento per quanto ha fatto per me e per il Potenza. E’ un ragazzo straordinario, ma sui motivi della decisione del presidente non posso entrare, visto che attengono esclusivamente ai rapporti tra Postiglione e lui», ha detto l’allenatore. A questo punto è lecito attendersi una decisione immediata da parte della società per provvedere alla sostituzione dell’allenatore al Liberati di Terni.
A detta del presidente degli allenatori lucani, Gerardo Passarella, “l’unico tesserato del Potenza che può ricoprire il ruolo, con deroga del settore tecnico è Peppe Catalano. Anche lo stesso Volini, che era un collaboratore tecnico, di fatto non poteva esercitare il ruolo di secondo”. Fatto sta che la decisione spetterà al Potenza che, al momento, ancora non ha provveduto a darne comunicazione.
Per tornare ai temi della chiacchierata con Capuano, era logico chiedere al tecnico i motivi tecnici che lo hanno portato a scegliere la formazione domenica e a operare poi i cambi che ne hanno trasformato il volto.
«Catania a centrocampo ha giocato perchè è un atleta che corre e il mio calcio è fatto di corsa», ha detto, di fatto aprendo il campo alle allusioni a coloro i quali, allo stato attuale, ancora non corrono.
«Anderson ancora non è al massimo, e ieri, alla ripresa della preparazione, non si è nemmeno allenato. Lucenti sta crescendo e i 20’ di domenica mi lasciano ben sperare. De Simone ancora non ha il ritmo, ma questa settimana di lavoro servirà soprattutto a loro per rimettersi al passo dei compagni», aggiunge.
E, quindi, la speranza dell’allenatore è proprio quella di avere a disposizione l’intera rosa per poter scegliere senza dover per forza “fare di necessità virtù”, come ha voluto precisare.
L’invito finale è schietto e diretto: «Scrivetelo a caratteri cubitali, nonostante abbiamo giocato meglio del Ravenna e nonostante avessimo ampiamente meritato di vincere la partita, il Potenza non è tra le prime sette-otto squadre di questo campionato. Siamo stati costruiti per raggiungere una salvezza tranquilla e io per primo lo ribadisco, perchè non voglio illudere nessuno».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE