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“Meraviglia e costernazione”. Sono i sentimenti che esprime l’amministrazione comunale di Serra San Bruno dopo la decisione del testimone di giustizia Pino Masciari che ha reso noto di lasciare definitivamente la Calabria e la cittadina del vibonese.
ùMasciari, nei giorni scorsi, aveva appunto annunciato l’intenzione di lasciare il suo paese, dichiarando che «a Serra San Bruno, il comune del vibonese dove sono nato 49 anni fa e che sono stato costretto a lasciare per aver dichiarato guerra alla ‘ndrangheta, non mi vogliono nemmeno come visitatore, ad incominciare dalle istituzioni per finire ai miei stessi familiari».
«Serra San Bruno – riporta una nota dell’Amministrazione comunale – è una cittadina che si caratterizza per la sua accoglienza, per la capacità di amare tanto i suoi figli quanto coloro che hanno origini diverse. In questo contesto si inserisce la costante battaglia condotta da questa amministrazione per l’affermazione della legalità, compito per cui sono state proficuamente spese grandi energie con un importante ritorno di risultati.
Così, oltre alle attività pratiche, testimoniate principalmente dai nostri quotidiani comportamenti personali e da tanti atti amministrativi importanti, come la costituzione di parte civile nei processi di mafia, approvata all’unanimità con delibera consiliare, sono stati inviati alla comunità imponenti messaggi simbolici a cominciare dalla presenza nella nostra compagine di Raffaele Masciari, fratello minore di Pino, a cui per tutta la legislatura, oltre che per le sue capacità personali, è stato affidato il ruolo di vicesindaco, quasi a testimoniare la chiara posizione assunta di questo Comune che, non a caso, è stato scelto come sede della festa provinciale della Polizia di Stato, evento straordinariamente riuscito».

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