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di FRANCO CACCIATORE
MELFI – La scomparsa di Mike Bongiorno ci porta alla mente le due puntute di “Campanile sera”, svoltesi nel maggio 1961 nella città federiciana.
Era la prima volta che la televisione nazionale arrivava con i suoi “potenti mezzi” dell’epoca in terra lucana.
Lo spettacolo si svolse su un grande palco eretto in Piazza Duomo, il “pensatoio” con gli esperti delle varie materie (musica, storia del luogo, cinema ) nel palazzo vescovile. A Melfi Enza Sampò, in studio Mike Bongiorno, con la concorrente di Melfi, Teresa Rizzitiello (divenuta poi responsabile del Fondo Monetario Internazionale). E qui non tutto andò liscio. Mike pensava di avere a che fare un personaggio alquanto leggero con il quale scherzare, al contrario la ragazza era quanto mai seriosa. E così ognuno per suo conto cercava di rintuzzare l’altro. Molti pensarono, però, ad una trovata del grande Mike per fare spettacolo. Apparvero per la prima volta in televisione i preziosi reperti rinvenuti nelle necropoli di Melfi. La ripresa avvenne nello studio di monsignor Casorelli, che per l’occasione prestò la sua tonaca come fondale.
Nella prima puntata Melfi sfidò Gubbio e qualcuno pensò ad uno slogan che campeggiò su tutta la piazza: “Non c’è Gubbio vinceremo !”.
Ed, in effetti, Melfi vinse alla grande. Ad assicurare la vittoria un grande truccatore, forse ingaggiato proprio da Cinecittà, che riuscì a trasformare un sarto del luogo, Vincenzo Solazzo, in uno stupendo Yul Brynner.
Gli ideatori della puntata però non tralasciarono un gioco con le pecorelle, trattandosi di un paese della Lucania, regione nell’immaginario comune, dedita alla pastorizia.
Non così nella seconda puntata con Fiesole in cui Melfi perse, soprattutto per la fasciatura di un bimbo, eseguita con molto ritardo rispetto alla concorrente.
Però di Mike abbiamo un altro ricordo. Anni addietro, prima di “Campanile sera”, Melfi partecipò con un collegamento radiofonico ad un’altra trasmissione di Bongiorno, di cui non ricordiamo il titolo. Nel gruppo partecipante un disoccupato che alla domanda di Mike, circa la sua attività lavorativa rispose, il “collaudatore di sedie a sdraio”.
Bongiorno all’inizio non comprese la battuta e mostrò interesse verso la singolare attività e quando capì in che consisteva questo strano mestiere, da uomo compassato qual era, accennò una risatina e dopo uno sbrigativo “spero che questo lavoro termini presto” passò con sussiego alla domanda di rito.
E fu proprio il “collaudatore di sedie a sdraio” a rispondere”. E Mike dai microfoni della radio a pronunciare il suo fatidico “esatto!!!”.
Oggi che il presentatore dei presentatori è scomparso, noi l’abbiamo voluto ricordare così.

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